Patrick Zaki parla al centro sociale e la destra si infuria: «Senza vergogna»
Politica Dopo Libero e i vari Sallusti e Feltri ecco Il Giornale: contro l’attivista c’è una campagna. Lottare per la libertà di espressione va bene, ma in Egitto
Politica Dopo Libero e i vari Sallusti e Feltri ecco Il Giornale: contro l’attivista c’è una campagna. Lottare per la libertà di espressione va bene, ma in Egitto
È finalmente tornato alla sua città d’adozione Patrick Zaki, e ad accoglierlo ha trovato una Bologna in festa. Prima l’abbraccio in aeroporto, poi il conferimento della cittadinanza onoraria assieme a sindaco e rettore in piazza Maggiore. Infine, ieri sera, un incontro sulla politica egiziana al centro sociale Làbas. Un tour di festeggiamenti che ha galvanizzato il capoluogo emiliano, ma non va giù alla destra di governo.
«Zaki festeggia il ritorno nel centro sociale anti-Cav» è il titolo di un articolo comparso in prima pagina su Il Giornale, quotidiano vicinissimo al centro-destra. E se la frase non fosse abbastanza esplicita, subito sotto campeggia il giudizio definitivo: «Senza vergogna». Il riferimento è ad un evento organizzato sempre dal Làbas, che invitò la cittadinanza a festeggiare in occasione dei funerali di Silvio Berlusconi. Autore del pezzo è Francesco Giubilei, giovane editore e astro nascente del conservatorismo italiano. Giubilei rimprovera a Zaki la scelta di apparire in un contesto chiaramente connotato a sinistra. «Non doveva rimanere indipendente? Così va già a schierarsi con la sinistra più estremista, che siede anche in consiglio comunale» è un pezzo del commento del capogruppo della Lega a Bologna, citato nell’articolo.
Non solo a Giubilei sembra apparire indigesta la figura di Zaki. I siti dei giornali di destra si sono riempiti nelle ultime settimane di articoli che attaccano l’attivista egiziano. Il quotidiano Libero lo ha definito «ingrato» in prima pagina per la scelta di rinunciare al volo di Stato in occasione del ritorno a casa. «Per me è semplicemente un paraculo» ha detto Alessandro Sallusti, che di Libero è il direttore, mentre Vittorio Feltri lo ha definito «bulletto». Pareri condivisi anche da una parte del mondo politico. Il ministro della difesa Crosetto aveva commentato freddamente la decisione di Zaki di non usufruire del volo di stato con un laconico «così risparmiamo». Ma più diretto di lui è stato Marco Fiori, consigliere leghista a Santarcangelo di Romagna, che lo ha chiamato «studente a scrocco».
Gli opinionisti di destra non sembrano apprezzare la scelta di Patrick Zaki, che arrivato in Italia è tornato a frequentare gli spazi che da sempre gli sono stati vicini. Un paradosso, se si pensa che proprio la libera espressione delle sue idee politiche era stata la ragione della prolungata prigionia in patria.
Il giovane egiziano, in ogni caso, non sembra intimorito. «Questa città è sempre a fianco di persone che difendono e rappresentano idee diverse. È un esempio per chi non ha un posto. Oggi celebreremo, domani lotteremo ancora per chiedere la scarcerazione delle persone detenute» ha detto di fronte alla folla riunita in piazza Maggiore. Dopo aver superato il carcere, d’altronde, non saranno gli editoriali della destra a fermarlo.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento