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Passioni, idee e antidoti per aggirare il santino

Enrico Berlinguer, 1980, foto Edoardo Fornaciari /Getty ImagesEnrico Berlinguer, 1980 – foto Edoardo Fornaciari /Getty Images

1984 - 2024 Il caso Berlinguer Nel quarantennale della morte, la già vasta bibliografia sul segretario del Pci si è ulteriormente arricchita, fra ristampe e nuove letture

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 7 giugno 2024

Fra il 2022, anno del centesimo anniversario della nascita di Enrico Berlinguer, e questo 2024, anno del quarantesimo anniversario della sua scomparsa, la già notevole bibliografia sulla sua vita, sul suo pensiero e sui temi specifici della sua battaglia politica si è ulteriormente arricchita di titoli, senza dimenticare che, fuori dalle ricorrenze e dalle commemorazioni, altri lavori a lui dedicati sono ancora oggi meritevoli di menzione. La vita.

La biografia del leader comunista di Giuseppe Fiori (Vita di Enrico Berlinguer), pubblicata nel 1989 dalla casa editrice Laterza, è stata riproposta nel 2022 con prefazioni di Walter Veltroni e di Eugenio Scalfari, quest’ultima risalente alla seconda edizione del 2004. Anche Chiara Valentini dedicò a Berlinguer una biografia in tre momenti («storia lunga di una biografia», scrisse l’autrice): 1989, Berlinguer, Mondadori; 1997, Berlinguer, l’eredità difficile, Editori Riuniti; 2014, Berlinguer, Feltrinelli, con una postfazione di Paolo Spriano. Grazie anche all’uso di preziosissimo materiale fotografico, notevole è il lavoro di Fabrizio Rondolino, Il nostro Berlinguer. Racconti e immagini di una vita straordinaria (Rizzoli, 2022).

Fra gli episodi della vita del segretario comunista va ricordato l’attentato in Bulgaria del 3 ottobre 1973 che viene analizzato, fra inchiesta giornalistica e ricerca storica, da Giovanni Fasanella e Corrado Incerti in Berlinguer deve morire. Il piano dei servizi segreti dell’Est per uccidere il leader del Partito comunista, con una premessa di Walter Veltroni e l’introduzione di Giuseppe Vacca, ripubblicato ora nel 2024 da Fuori Scena.

Il pensiero politico. Quella di Berlinguer fu veramente «un’altra idea del mondo», come recita il titolo di un’antologia di scritti, discorsi e interviste (Un’altra idea del mondo. Antologia 1969-1984) curata, nel 2014 per gli Editori Riuniti, da Paolo Ciofi, stretto collaboratore del segretario, fondatore di «Futura Umanità. Associazione per la storia e la memoria del Pci», scomparso un anno fa, e da Guido Liguori. Proprio di quest’ultimo va ricordato Berlinguer rivoluzionario.

Il pensiero politico di un comunista democratico, edito da Carocci nel 2014, uno di quei lavori che, grazie alla profondità dell’analisi, funge da efficace antidoto contro letture poco o per nulla scientifiche. Sul mito di Berlinguer e sulla «deberlinguerizzazione», che ebbe nel libro di Miriam Mafai Dimenticare Berlinguer (Donzelli, 1996) uno dei riferimenti, è ancora oggi d’obbligo riflettere sulle considerazioni di Claudia Mancina che, in un volume laterziano del 2014 (Berlinguer in questione), definiva «strabismo provocato dalla nostalgia» quello degli ex comunisti che non vedevano in Berlinguer il segretario che, non avendo saputo trarre vantaggio dalla vittoria, «ha dovuto registrare il fallimento della solidarietà nazionale e tornare all’opposizione».

Nonostante l’equanimità nella ricostruzione del pensiero di Berlinguer, anche il lavoro di Miguel Gotor (La passione non è finita, Einaudi, 2013) ci consegna un’immagine del segretario privata di quella carica rivoluzionaria, moderna e innovatrice che lo colloca al di sopra della banalizzazione dell’uomo onesto e del politico serio, così riducendolo quasi a un santino. Forse utilizzando l’immagine del santino è possibile un accostamento almeno con il titolo di uno dei libri più recenti su Berlinguer, ossia San Berlinguer.

L’ultimo capo del popolo comunista di Marcello Sorgi edito da Chiarelettere? L’ex direttore de La Stampa ricostruisce la fase della segreteria contraddistinta dal compromesso storico, dall’allontanamento dall’Urss, dalla vittoria nelle elezioni del 1976 fino al giorno della morte ponendo in Appendice (Amarcord Berlinguer) interviste a ex dirigenti comunisti (Occhetto, D’Alema, Ferrara, Mancina, Petruccioli, Veltroni), più Gotor. La battaglia politica. Alcuni temi vengono messi in evidenza attraverso le parole dello stesso Berlinguer in una nuova edizione dell’Ideario Berlinguer.

Passioni e parole di un leader scomodo di Emanuele Sbaraglia, con un’intervista a Luciana Castellina e scritti di Emanuele Macaluso e Giovanni Berlinguer (Nova Delphi, 2024). Austerità, Brigate Rosse, Gioventù, Mosca, Pace sono alcuni dei temi presi in considerazione; per affrontare l’ultimo è imprescindibile l’antologia curata da Alexander Höbel intitolata E. Berlinguer, La pace al primo posto. Scritti e discorsi di politica internazionale 1972-1984, Donzelli, 2023.

In conclusione va ricordato il volume edito da Critica marxista nel 1994 Berlinguer aveva ragione. Note sull’alternativa e la riforma della politica nel quale Aldo Tortorella, nel saggio che dà il titolo al volume, ricordava che Berlinguer riteneva obiettivo fondamentale «superare il meccanismo capitalistico perché esso non risolve il problema della emarginazione e dello sfruttamento».

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