Lavoro

Partite Iva, equo compenso esteso a chi lavora con la P.A.

Partite Iva, equo compenso esteso a chi  lavora con la P.A.

Lavoro autonomo Il dubbio di Maurizio Del Conte (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro - Anpal): "E' stata scelta la soluzione più facile, aggiungendo un comma, ma credo che questo creerà problemi di attuazione"

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 16 novembre 2017

La commissione Bilancio al Senato ha approvato un emendamento che introduce l’equo compenso a tutte le partite Iva, anche quelle non iscritte a un ordine professionale. Oggi il Senato dovrebbe approvarlo nel Dl fisco con una fiducia. Misura inizialmente prevista per i soli avvocati, l’equo compenso è stato esteso formalmente ai lavoratori autonomi nei rapporti con la pubblica amministrazione, oltre che con i committenti privati. Sembra che abbiano vinto tutti: dal Pd agli alfaniani, dalle associazioni di categoria dei lavoratori autonomi alla Cgil.

«ERA UN IMPEGNO preso con tutti i professionisti per sradicare il caporalato intellettuale» ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando. A fargli eco il titolare dell’Agricoltura Maurizio Martina: «Il Pd traduce gli impegni in fatti». «Grati» a governo e forze politiche si sono detti i presidenti del Cup (Comitato unitario delle professioni) e Rtp (Rete delle professioni tecniche) Marina Calderone ed Armando Zambrano. I vertici degli ordini avevano promosso il 30 novembre a Roma una manifestazione per ottenere l’approvazione della misura. Ieri hanno cambiato il senso dell’iniziativa: la manifestazione servirà a «rivendicare» il risultato ottenuto. A «rallegrarsi» ieri è stato anche il numero uno dei commercialisti Massimo Miani perché la Pubblica amministrazione sarà così «garante dell’equo compenso». «Siamo stati ascoltati – ha aggiunto il coordinatore nazionale di Alternativa popolare Maurizio Lupi – Impegno mantenuto. Abbiamo fatto una battaglia in questi mesi».

«LA SODDISFAZIONE espressa dal mondo associativo del lavoro autonomo conferma che abbiamo avuto ragione fin dall’inizio. Ora sarà necessario estendere realmente i parametri a tutti i non dipendenti» ha detto la Cgil Nazionale che avanza un’altra richiesta: i parametri non siano stabiliti dal legislatore, ma siano il frutto di «accordi tra i soggetti sociali che rappresentano lavoratori autonomi e imprese».

UN DUBBIO SOSTANZIALE, l’unico, è stato avanzato da un personaggio di peso nelle politiche del lavoro in Italia: Maurizio Del Conte, il presidente dell’Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro): «Andrò controcorrente rispetto alle dichiarazioni favorevoli che arrivano da più parti – ha detto – ritengo che la norma sull’equo compenso abbia avuto un percorso pasticciato: è partita comprendendo i soli avvocati, e non credo avesse senso fare la norma solo per gli avvocati. Si è di notte, poi, scelta la soluzione più facile, aggiungendo un comma, ma credo che questo creerà problemi di attuazione. È un passo in avanti. Forse, si potrà lavorare per migliorare la norma».

IL DECRETO FISCALE prevede anche una stretta sul reato di stalking, bollette di Tlc e pay tv che tornano mensili e un «pacchetto sisma» che rafforza gli interventi per il Centro Italia, per Ischia e per i territori colpiti in passato. Il Dl fisco, collegato alla manovra, andrà alla Camera. Il relatore Silvio Lai ha annunciato un passaggio «blindato». La Commissione Bilancio promette di chiudere i lavori entro il primo dicembre

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