Un migliaio di persone in attesa al comitato elettorale fin dal primo pomeriggio, ma lo spoglio delle schede va al rallentatore. Alle 20, arrivati finalmente quasi alla metà delle schede, è un testa a testa diventato strettissimo: il 48,2% per Vittoria Ferdinandi, candidata dell’Alleanza per la Vittoria; il 48,7, un leggerissimo vantaggio di 13 voti, per la candidata del centro destra Margherita Scoccia. Dopo un intero pomeriggio che segnava 2 punti di vantaggio per Ferdinandi.

Alle 20.30 è in testa di nuovo Ferdinandi col 49% contro il 48% di Scoccia. Probabile il ballottaggio. L’exit poll del giorno prima dava uno scarto di 5 punti tra le due. Gli altri tre candidati a sindaco non superano il 2%. Insomma, avverrà quel miracolo che Vittoria Ferdinandi, 37 anni, civica, cavaliere al merito per l’impegno sociale, prometteva, cioè «portare il mare a Perugia»? C’era quel mare, venerdì sera in piazza quattro Novembre («siete voi» si era rivolta alle migliaia di persone festanti che avevano inondato l’intero centro storico).

Sfiorare quasi il 50% era impensabile solo pochi mesi fa, quando si pensava che non c’era partita da giocare, ha ricordato Andrea Ferroni responsabile politico della campagna elettorale di Ferdinandi nella sua dichiarazione al Comitato: «I dati in nostro possesso ci fanno essere comunque molto fiduciosi. Il risultato più grande che intanto abbiamo è aver ridato credibilità e passione alla politica».

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Un miracolo ma anche no, se si pensa al grande lavoro sistematico e capillare perseguito per mesi che ha portato i 220 candidati dell’Alleanza per la Vittoria – le tre liste civiche Anima Perugia, Orchestra per la Vittoria, Perugia per la sanità pubblica, Pd, M5S, AVS e Pensa Perugia – in ogni angolo del territorio comunale, e alla generosa crescente massa di volontari che si sono messi in moto. Si è cominciato con una campagna di ascolto, seguita poi da parole «restituite» da Ferdinandi, psicologa clinica con grande empatia, straordinario talento e competenza.

La rivale candidata sindaca del centro destra, Margherita Scoccia di FdI, invece, ha dalla sua l’apparato di un centro destra che si è ben radicato nella regione. Fratelli d’Italia in termini percentuali ha aumentato i suoi voti in regione, alle europee è arrivata al 32,6% pur perdendo qualcosa in termini assoluti. Forte la crescita del Pd alle europee in Umbria al 26,4%, anche in termini assoluti, mentre alle politiche del 2022 aveva preso solo il 20,9%.

Un segnale forse per le regionali di ottobre aver espugnato la destra a Montefalco, luogo di provenienza della presidente della regione Tesei, con un sindaco Pd. Il successo in ogni caso di Perugia non è solo dovuto al campo larghissimo di un centro sinistra unito, sarebbe riduttivo. Conta anche quel specifico «portato culturale e professionale» di Ferdinandi, che ha favorito la contaminazione e la sintesi tra l’attitudine dei candidati civici e quelli politici, creando un nuovo linguaggio e cultura politica.