Italia

Paolo Maddalena: «Dalla Campania legge folle e incostituzionale»

Paolo Maddalena: «Dalla Campania legge folle e incostituzionale»Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – LaPresse

Paolo Maddalena, ex presidente della Corte costituzionale, napoletano, si è occupato molto di diritto ambientale. La Consulta è chiamata a valutare la legge regionale della Campania sull’abusivismo esclusivamente dal punto […]

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 29 agosto 2017

Paolo Maddalena, ex presidente della Corte costituzionale, napoletano, si è occupato molto di diritto ambientale. La Consulta è chiamata a valutare la legge regionale della Campania sull’abusivismo esclusivamente dal punto di vista delle competenze, quelle che il governo nazionale rivendica a sé, ma il giudizio di Maddalena va oltre ed entra nel merito del provvedimento. Stroncandolo.

«L’idea che un comune acquisendo un immobile abusivo lo possa legittimare e addirittura valorizzare mettendolo in locazione – dice – è un’idea folle e incostituzionale».

Incostituzionale?

Sì, in maniera molto stringente. Perché l’articolo 41 della Costituzione stabilisce sì che «L’iniziativa economica è libera» ma aggiunge che «non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza», come sicuramente è nel caso di un immobile costruito al di fuori delle regole e dei piani.

Vede altri aspetti di illegittimità nella legge De Luca?

Probabilmente è anche in contrasto con l’articolo 42, quello che prevede che la legge stabilisce limiti alla proprietà privata «allo scopo di assicurarne la funzione sociale». Distruggere il territorio non è certo una funzione sociale. I teorici contratti di locazione dell’immobile abusivo non potranno essere validi: andrebbero contro l’ordinamento giuridico e i superiori principi costituzionali.

De Luca sostiene che il suo è un discorso di realismo.

Purtroppo è vero che i condoni edilizi hanno aperto la strada a una legislazione nazionale e regionale che non protegge più gli interessi generali della collettività, ma gli interessi particolari, che siano dei grandi costruttori o dei piccoli inquilini. La Corte costituzionale però può ristabilire la prevalenza dell’interesse pubblico. E dunque il diritto all’ambiente, che discende dall’obbligo della Repubblica di tutelare il paesaggio, articolo 9, e il diritto alla salute, articolo 32.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento