Alla fine il M5s fiorentino va in solitaria al primo turno della corsa per Palazzo Vecchio. Una decisione presa all’ultimo minuto, dopo mesi di tentennamenti e di franche discussioni politiche fra gli attivisti pentastellati. Emblematico al riguardo il fatto che, all’indomani di una decisione presa nella tarda serata di giovedì dopo continui, estenuanti contatti fra il nodo locale e il quartier generale di Giuseppe Conte, ieri nessun esponente del movimento abbia voluto commentare ufficialmente quanto accaduto, in particolare negli ultimi giorni. Perché i retroscena dell’ultima assemblea pentastellata raccontano di uno scontro al calor bianco fra i due consiglieri comunali uscenti Lorenzo Masi e Roberto De Blasi (ognuno con i propri fan), con il primo fautore da tempo di un accordo con il centrosinistra, e il secondo più “movimentista” e critico verso il Pd e i suoi alleati.

Per paradosso – ma non troppo – al primo turno dovrebbe essere proprio l’avvocato Masi il candidato sindaco del M5s. Una scelta non apertamente conflittuale con il centrosinistra, se si dovesse arrivare al ballottaggio fra la dem Sara Funaro e l’assai presunto civico della destra Eike Schmidt. Per certo comunque le geometrie variabili del movimento – con il Pd nel confinante comune di Scandicci; con la sinistra di alternativa a Livorno, Empoli, Borgo San Lorenzo e nel confinante comune di Bagno a Ripoli – rischiano di non far capire la linea soprattutto all’elettorato non fidelizzato, fattore non piccolo nei risultati degli ultimi anni del M5s.

Da parte sua, il Pd fiorentino accoglie senza patemi la decisione pentastellata. La candidata sindaca del centrosinistra Sara Funaro si limita a dire “Con i 5 Stelle si è avviato un confronto, e dati i tempi elettorali al momento non è stato possibile chiudere un accordo. Io ho sempre mantenuto un atteggiamento di apertura, al momento la situazione è questa, e continueremo a mantenere un atteggiamento di dialogo”.

Più esplicito il segretario cittadino dem Andrea Ceccarelli: “Ci sono state una serie di considerazioni locali, e non solo locali, che ci hanno portato al mancato accordo. Noi siamo sempre stati aperti a tutte le forze di centrosinistra e a tutti coloro, anche i movimenti civici, che volevano dare un contributo per la Firenze del futuro, così come con i 5 Stelle e con Italia Viva. Lo siamo ancora per un eventuale necessità in seguito. Quindi il M5s farà la sua corsa e poi vedremo. Noi ovviamente puntiamo a vincere al primo turno, e vedo che i dati per ora ci stanno dando ragione. Ma, nella malaugurata ipotesi di non vincere al primo turno, siamo aperti al contributo di tutti”.

Proprio i dati in possesso del Pd, oltre a registrare secondo Ceccarelli la possibilità di una vittoria del centrosinistra già al primo turno, avrebbero indicato lo scarso appeal del M5s in città, ben inferiore al 6,6% preso nel 2019. Con la sottolineatura di un risultato ancor più basso se il M5s fosse posizionato nel centrosinistra.