Ottavo rimpasto della giunta Raggi: lascia l’assessore alla partecipate Gennaro

L’ottavo rimpasto di giunta in due anni si consuma in Campidoglio ancora una volta sul terreno delle partecipate. Subentrato ad ottobre al posto di Massimo Colomban, con il quale aveva lavorato a lungo, ieri anche l’assessore Alessandro Gennaro ha riconsegnato le deleghe alla sindaca Virginia Raggi.

Ha addotto «ragioni estremamente personali», ma in molti, tra le fila dell’opposizione, credono invece che alla base dell’addio ci sia lo stesso dissenso già manifestato da Colomban con la strategia pentastellata sulle partecipate. Nelle stesse ore infatti in assemblea capitolina veniva approvata una correzione al Regolamento degli strumenti finanziari partecipativi di Atac, la municipalizzata dei trasporti, che era tra le richieste del Tribunale alla procedura di concordato preventivo avviata dall’amministrazione Raggi.

Una delibera, quella portata ieri e approvata in aula Giulio Cesare, che impone – a norma di legge – di far slittare Roma capitale, in quanto socio di Atac, in coda agli altri creditori. «Una correzione dovuta ad un errore contenuto nel piano – spiega il consigliere di Sel Stefano Fassina – ma che comporta conseguenze per il bilancio capitolino e un’ulteriore compressione di 250 milioni di euro sulla capacità di spesa del Comune. La giunta M5S mostra ancora una volta incapacità di pianificare e opacità nella gestione».

«Ho dato attuazione al percorso già segnato da Colomban confermando l’obiettivo di riduzione delle società da 31 a 11 o 12 – ha detto l’assessore Gennaro annunciando le dimissioni in conferenza stampa a fianco della sindaca Raggi – Credo di aver svolto il mio impegno con dedizione e spero di aver dato il mio contributo all’avanzamento del processo di riorganizzazione delle partecipate». La delega al momento passa all’assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti, anche se, con grande ottimismo, Raggi ha annunciato: «Il lavoro è stato impostato e avviato, l’obiettivo è efficientare queste società, razionalizzarle e ridurne il numero. Sarà possibile procedere a una progressiva eliminazione dell’assessorato».