Siamo uomini, donne, famiglie, gruppi di persone affidatarie a distanza di 103 bambine e bambini che vivono nel campo profughi di Jabalia nel nord della striscia di Gaza avendo aderito, diversi/e di noi da molti anni, al progetto di “Salaam Ragazzi dell’Olivo” di Milano, finalizzato a garantire a quanti più minori possibile i diritti all’educazione, al gioco, alla salute, alla sicurezza, alla vita spesso negati a causa di condizioni sociali e familiari molto critiche, una drammatica normalità nella Striscia, a causa dell’assedio israeliano.

Molti di noi hanno stabilito relazioni con i bambini e le bambine che tramite il piccolo gesto di solidarietà che compiamo possono avere le opportunità che altrimenti non avrebbero.
Da quando sono cominciati i bombardamenti dell’esercito israeliano viviamo tutti con angoscia crescente al pensiero di ciò che sta accadendo alle giovani vite incontrate in questo percorso e alle loro famiglie.

In questi due mesi nonostante l’altissima percentuale di popolazione sfollata, il grande numero di morti, e tra questi l’inaccettabile numero di bambini/e, abbiamo continuato, forse anche per la difficoltà di convivere con l’ansia, a sperare che i/le Nostri/e bambini/e fossero in salvo.

Ma ieri abbiamo ricevuto, tramite Salaam, notizie inviate dal direttore del progetto a Gaza, dr. Husam Hamdouna, che ci hanno colpito letteralmente come un pugno nello stomaco.

Di 26 bambini/e si sa che sono ancora vivi/e, sebbene tutte le famiglie abbiano avuto parenti uccisi, le case danneggiate, alcune totalmente distrutte, solo 2 famiglie sono rimaste nelle loro case. Degli altri 77 bambine/i non si è riusciti ad avere notizie.

La fortissima emozione prodotta da queste informazioni ci spingerebbe ad andare sul posto per fare qualcosa, ma la ragione ci dice che non solo non si può, ma che probabilmente non potremmo fare molto.

È con questo senso di impotenza che lanciamo questo appello a tutti i soggetti che possono intervenire per un cessate il fuoco immediato: per fermare la strage in corso, portare gli aiuti necessari alla popolazione palestinese sottoposta a sofferenze indicibili, avviare quel processo di pace che permetta di restituire alle persone colpite condizioni di vita dignitose.

***FIRME:
Rita Zecchini, Nello Patta, Arturo Pinotti, Anna Rota, Mariagiulia Agnoletto, Adele Lombardi, Teresa Ruti, Maria Carla Confalonieri, Fabio Piola, Lorena Facchetti, Piero Maestri, Giuseppe Di Lello, Vittorio Agnoletto, Teresa Patrignani, Marzia Bettiol, Roberto Feltrin, Ranci Adelaide, Tilde Rovigatti, Giulia Silvia Angelo Antozzi, Cristina Cristalli, Luca Lugli, Mattia Mazza, Norberto Ceserani, Luciano Muhlbauer, Susi Casarino, Paolo Agnoletto, Elisabetta Crippa, Nunzia Manna, Andrea Bollati, Gabriella Barbieri, Stefano Agnoletto, Francesca Molinari, Chiara Casella, Eliana Scaravaggi, Mariangela Santini, Patrizia Carella, Adriano Battagin, Enzo Barone, Cinzia Sodano, Paolo Lega, Nicoletta Rostan, Luigia Pasi, Lia Forti, Fabio Minazzi, Cinzia Cislaghi, Antonio Silva, Simonetta Jucker, Laura Re Garbagnati, Stefano Poli, Maria Luisa Giuliano, Carlo Marchisio, Roberta Dameno, Mimosa Burzio, Celestino Villa, Anastasia Belometti, Rosanna Barzan, Nelli Elva Colpo, Mari Casalucci, Nicla De Marins, Luciano Brunetti, Ivana Alfieri, Luisa Brasca, Massimo Balestrieri, Sonia Liebhardt, Marco Lusena, Gabriella Buora, Oscar Esposito, Concetta Miucci, Massimo Dondero, Paola Santcesaria, Gianni Oropallo, Francesco Boscarelli, Miriam Gagliardi, Chiara Smeraldi, Filippo Bizzini, Mauro Smeraldi, Rossana Girotti, Tilde Rovigatti, Carmen Balacchi, Marina Tosi, Nadia El Moufada, Rita Brambilla, Pierfrancesco Valtolina, Testa Giovanna, Angelo Sciacca, Marina Verace, Giuseppe Mapelli, Zucchetti Silvia, Leonarda Rondino, Tatiana Bertolini, Associazione Pietro Marotta, Marcella Farioli.