Operazioni «subacquee e cyber»: russi sanzionati
Stati uniti/Russia Nuove misure di Washington contro aziende e uomini d'affari accusati dalla Casa bianca di lavorare per i servizi segreti di Mosca. Il Cremlino attacca: «Le ricadute delle nuove sanzioni saranno nulle»
Stati uniti/Russia Nuove misure di Washington contro aziende e uomini d'affari accusati dalla Casa bianca di lavorare per i servizi segreti di Mosca. Il Cremlino attacca: «Le ricadute delle nuove sanzioni saranno nulle»
Non erano passate neppure 72 ore dalla proposta di Donald Trump di far rientrare la Russia nel G7 che ieri nuove sanzioni americane piovevano sulla Russia. Secondo il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin, «le aziende e le persone contro cui le sanzioni sono state introdotte hanno partecipato direttamente all’espansione della capacità della Russia di operare nel cyberspazio e nello sviluppo di strumenti per operazioni subacquee mettendo così in pericolo la sicurezza degli Stati uniti e dei loro alleati».
Nella nuova lista nera, la società di consulenza Digital Security che per il Tesoro Usa ha fornito «supporto materiale e tecnologico all’Fsb», i servizi segreti russi. Per motivi simili sanzionate la Embedi che opera in Israele e la Divevtehnoservis che secondo la Casa bianca nel 2011 avrebbe ottenuto dall’Fsb un contratto da 1,5 milioni di dollari.
Sanzioni anche contro l’Istituto di ricerca Kvant e un gruppo di manager russi operanti nel settore della sicurezza informatica. Nessuna di queste realtà potrà operare negli Usa e con aziende Usa e i loro beni nel paese verranno confiscati.
La reazione di Mosca, seppur con molti ministeri semivuoti per il lungo ponte della festa dell’indipendenza, non si è fatta attendere: «Le ricadute delle nuove sanzioni saranno nulle. Non credano di riuscire a costringere la Russia a recedere dalla sua indipendenza sulla scena internazionale. I politici Usa continuano a immaginarsi i poliziotti del mondo ma così facendo dimostrano solo la loro impotenza», recita la dichiarazione di Sergey Lavrov, ministro degli esteri russo.
Il plenipotenziario ha anche definito miopi i tentativi americani di presentare la Russia come un nemico e li ha invitati a combattere le minacce reali: «Si inventano il nemico dove non c’è, piuttosto che combattere sul serio il terrorismo. La storia chiederà primo o poi conto a chi ha voluto questa politica».
Al Cremlino non si erano mai fatti illusioni sulle aperture trumpiane. «Il personaggio è completamente inaffidabile», è ormai il mantra. E in serata Putin ha chiosato: «Gli Usa stanno cercando di limitare il nostro sviluppo ma non ho dubbi sul fatto che nulla di ciò funzionerà». La stessa opinione espressa dal Times qualche giorno fa.
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