Dziga Vertov e il cinema politico a Roma
Proiezioni «Storia della guerra civile», al cinema Farnese il 16 novembre, nell'ambito di «Il progetto e le forme del cinema politico», a Roma il 14-15-16 novembre (Teatro Palladium, Libreria Spazio Sette, Cinema Farnese Arthouse), a ingresso libero
Proiezioni «Storia della guerra civile», al cinema Farnese il 16 novembre, nell'ambito di «Il progetto e le forme del cinema politico», a Roma il 14-15-16 novembre (Teatro Palladium, Libreria Spazio Sette, Cinema Farnese Arthouse), a ingresso libero
Appuntamento da non perdere (il 16 novembre al cinema Farnese di Roma) è la proiezione di Storia della guerra civile di Dziga Vertov film considerato perduto, ritrovato (tranne le scene in cui compariva Stalin) che fu proiettato una volta sola a Mosca nel 1921 per i seicento membri del Comintern, quindi nella copia restaurata nell’anniversario della rivoluzione nell’ottobre 2021 ad Amsterdam e poi alla mostra di Venezia. Il film che registra gli eventi che dal governo rivoluzionario guidato da Lenin, portarono alla guerra civile terminata nel 1922.
Fu realizzato quando la cinematografia era stata appena nazionalizzata e dell’industria precedente non restava quasi nulla, anche se si sarebbe ripresa assai presto diventando l’arte della rivoluzione, con i treni della propaganda che in mancanza di sale portavano il cinema al popolo nelle province più lontane. Dziga Vertov polacco rifugiato a Mosca durante la prima guerra mondiale, portato a termine gli studi di medicina, lavorava come supervisore dei cinegiornali e faceva parte della generazione di giovani artisti che operavano nel cinema come nel teatro, nelle arti figurative, nella poesia, pieni di speranza negli ideali della rivoluzione, lasciando in eredità il suo «cineocchio», con le sue spericolate tecniche a tutte le future generazioni di documentaristi che con mezzi leggeri scenderanno in strada a diretto contatto con «la realtà».
Autore cruciale nella storia del cinema e sempre attuale per la sua componente teorica Dziga Vertov è al centro dell’evento promosso dall’AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS), la settima edizione di «Il progetto e le forme del cinema politico «Da Kinoglaz a YouTube. Cento anni di militanza attraverso i media» che si terrà a Roma il 14-15-16 novembre (Teatro Palladium, Libreria Spazio Sette, Cinema Farnese Arthouse) a ingresso libero, evento in collaborazione con Austrian Film Museum e Fondazione Gramsci, con il patrocinio di Università Roma Tre Dipartimento Filosofia Comunicazione Spettacolo.
Si celebra il centenario della morte di Lenin con i film di Dziga Vertov (teatro Palladium 14-15 novembre): Il cineocchio (1924), L’uomo con la macchina da presa (1929) introdotto dal prof. Pietro Montani e accompagnato dalla RomaTre Jazz Band, Tre canti su Lenin (1934), i notiziari Kinopravda, film alla base del cinema sperimentale che hanno fatto da punto di riferimento per varie generazione di cineasti, tra cui si vedranno il Groupe Dziga Vertov con Lotte in Italia (1970), Gravity Hill Newsreels-Bella ciao (2018), (musica Marc Ribot, Tom Waits), Black-Bloc. Blob al G8 di Genova (2001-2021), Incident (2023) Bill Morrison, Zerocalcare con Rebibbia Quarantine (2020).
Una giornata di studio «Da Kinoglaz a Youtube» (16 novembre presso la Libreria Spazio Sette) vedrà la partecipazione di studiosi internazionali come François Albera, Antonella Salomoni e John MacKay che analizzeranno l’influenza del «cineocchio» sul cinema indipendente contemporaneo.
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