Italia

Operazione Mediterranea: la sicurezza è quella dei diritti

Operazione Mediterranea: la sicurezza è quella dei diritti – Foto di Ruben Neugebauer

La conferenza stampa «Se troveremo un’imbarcazione in difficoltà obbediremo al diritto: la vita in mare si salva sempre»

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 5 ottobre 2018

«Stiamo navigando il mare con la consapevolezza di trovarci dove non vorremmo essere, perché non dovrebbero più esistere persone costrette a diventare naufraghe da salvare e persone costrette a diventare salvatori». La vera sicurezza è quella dei diritti. Con queste parole è stata presentata ieri a Roma l’operazione Mediterranea; sfida politica nel tentativo di riaprire un conflitto sul terreno europeo e sulle migrazioni. Un esempio che dimostra che «si può fare»; «un’azione non governativa» attuata con una nave battente bandiera italiana, partita nei giorni scorsi per raggiungere le acque internazionali.

L’operazione è il frutto del lavoro di mesi di attivisti, ong, associazioni e singoli «donors». Del nucleo promotore fanno parte singole persone e associazioni come l’Arci e Ya Basta Bologna, Ong come Sea-Watch, il magazine online I Diavoli, imprese sociali quali Moltivolti di Palermo e Comunità San Benedetto al porto di Genova.

I garanti dell’operazione sono Nicola Fratoianni, Rossella Muroni, Erasmo Palazzotto (a bordo della nave) e Nichi Vendola. L’obiettivo è dimostrare che di fronte a quanto accade nel Mediterraneo e di fronte alle scelte dell’attuale governo italiano, si possono trovare strumenti politici di contrasto. Impegnata con due imbarcazioni di appoggio, la nave è al centro di un progetto reso possibile dal contributo di Banca Etica. L’obiettivo è quello di svolgere attività di monitoraggio, testimonianza e denuncia della drammatica situazione nel Mediterraneo centrale, senza soccorsi, nel silenzio del nostro governo complice dell’attuale situazione.

La nave, di 37 metri, se necessario è attrezzata per fare anche salvataggio in mare. «Se ci troveremo davanti a un’imbarcazione in difficoltà obbediremo al diritto: la vita in mare si salva sempre. Ci auguriamo che le istituzioni facciano lo stesso» hanno spiegato alla conferenza stampa. Giorgia Linardi della ong Sea Watch ha ricordato che il tasso di mortalità nel Mediterraneo centrale negli ultmi mesi è «aumentato e in continuo aumento». «Ieri si è ricordato il terribile naufragio del tre ottobre, dopo quell’evento fu lanciata l’operazione Mare Nostrum.

Oggi come allora c’è la necessità di non lasciare annegare le persone in mare». Presenti anche Veronica Alfonsi di Proactiva Open Arms e Sandro Veronesi, in rappresentanza di un gruppo di intellettuali (tra cui Luigi Manconi, Michela Murgia, Gipi, Paolo Virzì, Alessandro Bergonzoni, Teresa Ciabatti) che ha dato vita a «Corpi». A bordo della nave in loro «rappresentanza c’è la scrittrice Elena Stancanelli.

Per supportare l’operazione Mediterraneo: https://mediterranearescue.org

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