È il 25 febbraio del 1964, Cassius Clay è appena diventato campione del mondo battendo Sonny Liston messo al tappeto col mitico «pugno fantasma» – non stavolta, in realtà. È giovane, bello, sente che il mondo gli appartiene, il pubblico lo applaude e la stampa gli corre dietro. Lui però ha deciso di convertirsi all’Islam, seguendo il suo amico e maestro, Malcolm X, sa che la scelta non sarà facile per la sua immagine e per sé stesso. Ma non è questo che racconta il film di Regina King, la protagonista premio Oscar di Se la strada potesse parlare qui...