Nuove proteste, appelli alla Rai e raccolte fondi per Gaza
Palestina Mentre proseguono le manifestazioni in tutto il mondo contro l'occupazione militare israeliana, docenti universitari italiani ed europei criticano la copertura mediatica della Rai e il Centro Vik lancia una raccolta per gli sfollati
Palestina Mentre proseguono le manifestazioni in tutto il mondo contro l'occupazione militare israeliana, docenti universitari italiani ed europei criticano la copertura mediatica della Rai e il Centro Vik lancia una raccolta per gli sfollati
Fuori dalle cancellerie internazionali, continuano le mobilitazioni di cittadini e movimenti di tutto il mondo per chiedere la fine dell’offensiva militare contro Gaza e dell’occupazione israeliana dei Territori palestinesi occupati. Dopo le piazze piene dello scorso fine settimana, di nuovo ieri si sono registrate manifestazioni in diverse parti del globo, dagli Stati uniti a Cipro alla Gran Bretagna fino alla Malesia.
E in Italia c’è chi prende parola per denunciare una copertura mediatica insufficiente e superficiale, che spesso ha come sola fonte i bollettini dell’esercito israeliano e voci di una parte sola. Un’insufficienza del racconto che ha avuto uno dei suoi apici lo scorso sabato: i tg della Rai non hanno dato notizia delle decine di migliaia di persone scese in piazza da nord a sud, preferendo raccontare soltanto i presidi europei.
Proprio alla Rai è indirizzata la lettera di decine di docenti e ricercatori italiani ed europei, esperti di Medio Oriente, che definiscono la copertura della tv pubblica italiana «non all’altezza della completezza che dovrebbe caratterizzare un servizio pubblico di informazione»: «È necessario spiegare – si legge nella lettera – il processo di incremento delle violenze e provocazioni delle ultime settimane, a partire da quanto accaduto nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est (…) Va rilevata la plateale strumentalità delle argomentazioni utilizzate da gruppi legati all’estrema destra del partito Otzma Yehudit e del deputato Bezalel Smotrich. (…) Appiattire la posizione palestinese solo sui razzi sparati da Hamas, come fatto in questi giorni, significa silenziare e oscurare la pluralità di voci palestinesi che chiedono giustizia e uguale dignità».
Voci si sollevano in Italia e nel mondo (a partire dagli Stati uniti) per chiedere un immediato cessate il fuoco. Lo ha fatto di nuovo ieri Rifondazione comunista, tra i promotori della grande manifestazione romana di sabato, 5mila persone in Piazza dell’Esquilino: «Il Prc denuncia la vergognosa posizione degli Usa e dell’Europa, così come del governo italiano e della maggior parte dei partiti presenti in parlamento, di sostegno all’ennesima violazione del diritto internazionale da parte di Israele».
E mentre i pacifisti sardi di Sardegna Pulita (in prima linea da anni contro le bombe italiane vendute all’Arabia saudita e utilizzate nell’operazione militare contro lo Yemen) annunciano una missione di pace con l’intento di entrare a Gaza «per sostituire l’azione dei comuni cittadini all’inerzia dei governi», è dalla Striscia che giunge l’appello del Centro Vik Italia-Palestina per una raccolta fondi urgente per acquistare beni di prima necessità a favore di decine di migliaia di sfollati palestinesi (materassi, cibo, acqua potabile, medicinali) tramite l’iban IT94W0538703241000035099770 (Giovanni Lisi – Banca Popolare di Emilia e Romagna), causale: Aiuto sfollati Gaza.
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