Nuove produzioni per il cinema nipponico
Maboroshi Nelle ultime settimane sono state annunciate alcune interessanti novità riguardanti l’industria cinematografica del Sol Levante
Maboroshi Nelle ultime settimane sono state annunciate alcune interessanti novità riguardanti l’industria cinematografica del Sol Levante
Nelle ultime settimane sono state annunciate alcune interessanti novità riguardanti l’industria cinematografica del Sol Levante, novità che potrebbero influenzare ed indirizzare il futuro prossimo della settima arte nel paese asiatico. Quella che ha fatto più rumore, anche perché è stata annunciata a Cannes durante l’ultima edizione, è la creazione di K2 Pictures, un nuovo ecosistema di finanziamento per film di animazione e live-action guidato da Kim Muneyuki.
Ex-produttore alla Toei, Kim in passato ha lavorato a lungometraggi di grande successo quali Evangelion: 3.0 + 1.01 Thrice Upon a Time di Anno Hideaki, The Blood of Wolves di Shiraishi Kazuya, The First Slam Dunk, l’animazione che ha spopolato al botteghino giapponese nel 2023, o ancora First Love di Miike Takashi. Proprio il regista di Audition e Ichi the Killer è uno dei nomi di punta che ha aderito a questa nuova iniziativa, assieme ad altri importanti autori come Kore-eda Hirokazu, Iwai Shunji, Nishikawa Miwa e lo stesso Shiraishi. Fra coloro che abbracceranno il progetto c’è anche uno degli studi di animazione più popolari nell’arcipelago, Mappa, dove negli ultimi anni sono nate serie di successo fra cui Jujutsu Kaisen e Chainsaw Man.
Fra le varie ragioni che stanno dietro la creazione di K2 c’è anche il fatto che, come affermato dallo stesso Kim, la maggior parte dei film giapponesi sono attualmente prodotti attraverso il sistema dei seisaku iinkai (comitati di produzione creati ad hoc) che finiscono per limitare la libertà degli autori e, aggiungiamo noi, appiattiscono il risultato finale spesso limitando i rischi creativi.
Kinofaction è il nome di una neonata società di produzione con sede a Tokyo che mira a concentrarsi sulla creazione di opere in coproduzione minoritaria giapponese, cioè con la maggior parte dei fondi provenienti da altri paesi. Fondata da Eiko Mizuno-Gray e Kinoshita Masahide, amministratore delegato del gruppo Kinoshita-Kansei, questa casa di produzione sembra continuare e sviluppare ulteriormente quell’interessante percorso transnazionale e di coproduzioni internazionali cominciato con Loaded Films, creato dalla stessa Mizuno-Gray e il suo compagno Jason Gray, che in questi ultimi anni ha dato alla luce affascinanti lungometraggi. Su tutti vanno ricordati almeno l’ottimo Plan 75 di Hayakawa Chie, menzione speciale Caméra d’or a Cannes due anni or sono, e To The Ends Of The Earth, film con il quale Kurosawa Kiyoshi partecipò a Locarno nel 2019. Loaded Films continuerà a produrre separatamente da Kinofaction, come nel caso del nuovo lavoro di Hayakawa, Renoir, storia della giovane Fuki e del padre malato di cancro ambientata negli anni ottanta, dovrebbe uscire già questo o il prossimo anno. Fra i primi progetti targati Kinofaction c’è invece un cortometraggio del regista vietnamita Pham Hoàng Minh Thy, ispirato dagli scritti di Dazai Osamu.
L’ultima notizia riguarda il gigante Toho, che ha acquistato lo studio di animazione Science Saru, cofondato da Yuasa Masa’aki (Mind Game, Kaiba, Inu-Oh) nel 2013, l’animatore e regista si è poi distaccato dalla sua creazione. Il cambio di proprietà non dovrebbe essere stato causato dalle condizioni economiche dello studio animato, che nell’ultimo anno ha chiuso in attivo, ma piuttosto dalle potenzialità che Toho ha visto e prevede per Science Saru. Questa acquisizione, che sarà completata il prossimo diciannove giugno, avviene sulla scia di un altro passaggio tanto inaspettato quanto rumoroso per il mondo dell’animazione giapponese, quello dello Studio Ghibli sotto l’ombrello della Nippon Television, annunciato a fine 2023.
matteo.boscarol@gmail.com
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