«Notte blu» in Corsica, l’Flnc è tornato e rivendica
Europa

«Notte blu» in Corsica, l’Flnc è tornato e rivendica

Francia L'organizzazione clandestina contro il dialogo con Parigi
Pubblicato circa un anno faEdizione del 10 ottobre 2023

«Non abbiamo un destino comune con la Francia. A Francia Fora». Così recita un comunicato di tre righe, inviato ieri mattina al quotidiano Corse-Matin dal Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica per rivendicare l’ondata di attentati realizzati domenica notte.

La prima “notte blu” dal 2019 ha preso di mira una ventina di edifici in tutta l’isola, spesso di proprietà di cittadini o imprese francesi. Nel sud la procura di Ajaccio riferisce di una dozzina di esplosioni, provocate da ordigni artigianali e bombole di gas, che hanno colpito seconde case e un ex centro fiscale dismesso; nell’Alta Corsica si sono registrati invece una decina di attentati contro case in costruzione, una seconda casa e un complesso residenziale.

Nella rivendicazione l’organizzazione clandestina prende esplicitamente di petto il dialogo intavolato dalle istituzioni isolane con Parigi. Durante la sua visita del 28 settembre, infatti, Emmanuel Macron aveva affermato la volontà di avviare l’iter per riconoscere in costituzione le specificità linguistiche e culturali dell’isola mediterranea. Ma «né senza né contro lo stato (…) La Corsica è radicata in Francia» aveva chiarito l’inquilino dell’Eliseo, pur aprendo a una maggiore autonomia. Una linea accettata dal capo dell’esecutivo territoriale corso, l’autonomista Gilles Simeoni, che nel suo intervento all’Assemblea regionale aveva espresso a Macron «la volontà di costruire un dialogo all’interno della Repubblica francese».

Simeoni è a capo delle istituzioni isolane dal 2015, grazie all’affermazione elettorale di una coalizione tra autonomisti e nazionalisti. La storica vittoria convinse in un primo tempo la maggior parte delle sigle clandestine a rinunciare alla lotta armata ma negli due ultimi anni le correnti più radicali, in mancanza di significativi progressi, stanno tornando indietro. Il Flnc è quindi ricomparso grazie all’accordo tra l’“Unione dei Combattenti” e il “22 ottobre” e la ripresa degli attentati che comunque non hanno finora provocato vittime o feriti gravi.

In quasi due anni si sono contati una trentina di attacchi, ma il salto di qualità di domenica fa pensare alla volontà dell’organizzazione clandestina di condizionare il dibattito sull’autonomia in corso nell’Assemblea regionale, avviato dopo la morte in carcere dell’indipendentista Yvan Colonna e le massicce manifestazioni di protesta. «Nessun accordo tra Corsica e Francia potrà dirsi storico finché non ratificherà il riconoscimento dei diritti del popolo corso sul suo territorio» affermava l’Flnc a inizio agosto.

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