“Non voglio stare vicino a una negra” sul Frecciarossa si alza e cambia posto
Razzismo Paola Crestani, presidentessa del Ciai, denuncia con un post Facebook l'episodio di cui è stata vittima sua figlia, ventitreenne di origini indiane
Razzismo Paola Crestani, presidentessa del Ciai, denuncia con un post Facebook l'episodio di cui è stata vittima sua figlia, ventitreenne di origini indiane
Attraverso un post su Facebook Paola Crestani, presidente dell’associazione Ciai (Centro Italiano Aiuti all’Infanzia), ha denunciato l’ennesimo episodio di razzismo in Italia. Stavolta ad essere coinvolta è proprio sua figlia adottiva. La ragazza si chiama Shanti, ha 23 anni ed è italiana di origini indiane.
È salita domenica sera su un Frecciarossa che da Milano era diretto a Trieste. Proprio sul treno si è consumato il fatto, che si somma alla lunga lista di episodi violenti di matrice razzista degli ultimi mesi. Andando a sedersi al suo posto la giovane è stata apostrofata da una donna di mezza età. «Ma lei è in questo posto?» ha chiesto la signora e alla risposta affermativa di Shanti ha preteso di vedere il biglietto. Una volta appurata la validità del titolo di viaggio della ragazza ha affermato «Non voglio stare vicino a una negra» alzandosi e andando via.
La ragazza ha subito mandato un messaggio alla madre commentando con «Assurdo» quanto le era appena capitato. Ha anche raccontato che un passeggero che ha assistito alla scena ha preso le sue parti dicendo alla donna razzista di vergognarsi. «Dubito che lei lo abbia fatto ma se ne è andata. Come dovrebbero fare tutti i razzisti: ANDARSENE! Perché, che ne siano consapevoli o no, il mondo di oggi e del futuro è questo: un insieme di persone di tutti i colori, di diverse lingue, di culture differenti.» sono le parole accorate che scrive sui social, Paola Crestani, madre della ragazza insultata e da anni impegnata nel campo delle adozioni internazionali.
Il suo post, che ha ricevuto in poche ore migliaia di condivisioni e commenti solidali, si conclude affermando: «Quindi, razzisti, che vi piaccia o no, avete già perso!».
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