Mia figlia Maysoon Majidi, attivista per i diritti umani e per i diritti delle donne in particolare, si trova dall’inizio dell’anno reclusa in un carcere italiano sulla base di accuse inconsistenti, dopo essere sbarcata in Italia per chiedere asilo. Io aspetto notizie dagli avvocati che seguono il caso e una convocazione dei giudici per dimostrare che mia figlia non è una trafficante, come appare nell’atto di accusa. Mia figlia è fuggita dall’Iran rifugiandosi nella regione del Kurdistan iracheno insieme a mio figlio Rajan. In Iraq Maysoon si è impegnata e ha lavorato come giornalista. Poi, in seguito alle minacce ricevute...