Non trasformiamo il Pnrr in missili e munizioni
Europarlamento L'adesione di alcuni europarlamentari italiani all'appello che chiede l'esclusione del riarmo tra gli obiettivi del Pnrr
Europarlamento L'adesione di alcuni europarlamentari italiani all'appello che chiede l'esclusione del riarmo tra gli obiettivi del Pnrr
Aderiamo all’appello «La resilienza non è economia di guerra» promosso da Rete italiana pace e disarmo, liberta’giustizia, Anpi e Arci. Per questo motivo voteremo convintamente No alla risoluzione Act to support ammunition production (Asap) che vorrebbe utilizzare il Fondo di coesione e il Pnrr per produrre armi, missili e munizioni.
Un passaggio traumatico dagli obiettivi virtuosi del Next Generation Ue (transizione ecologica, innovazione digitale, inclusione sociale, conoscenza e parità di genere) ad una vera e propria economia di guerra. Permettere ai singoli Stati di finanziate la produzione di armi con risorse dedicate ai servizi sociali, al diritto allo studio, alle politiche per l’abitare, alla mobilità verde è un errore drammatico che può segnare negativamente il modello di sviluppo europeo per i prossimi anni.
La guerra muta da stato di eccezione in normalità e ordina gerarchicamente tutte le scelte. L’Agenda di guerra è la negazione di quella concreta utopia voluta dai padri fondatori dell’Unione: cancellare il conflo bellico dal suolo europeo. Peraltro un atto che prefigura una palese violazione dei Trattati e che contesteremo in ogni sede.
Da ultimo, se si voterà a favore di questo atto, sarà difficile contrapporsi alla riscrittura del Pnrr da parte del governo Meloni.
Quando, invece di asili nido, servizi pubblici e treni non inquinanti finanzieranno le produzione militari la responsabilità sarà anche di chi avrà votato favorevolmente a questo atto.
Ci appelliamo ai nostri colleghi parlamentari europei, ai parlamentari italiani, ai presidenti di Regione, agli amministrati locali. Al di là delle posizioni che ognuno può assumere circa il dibattito sull’invio delle armi in Ucraina, in questo caso ci troviamo di fronte ad un salto di qualità senza precedenti che, in un solo colpo, ci farà tornare indietro di decenni: produrre piombo e morte a scapito delle politiche attive e di coesione sociale che sostengono gran parte del sistema Paese, soprattutto a Sud.
Per queste ragioni promuoveremo in ogni forma il No a questo atto sbagliato che comporterà un peggioramento delle condizioni di vita dei nostri cittadini, senza apparire utile alla causa della popolazione ucraina aggredita dall’esercito russo.
*** Gli Eurodeputati
Massimiliano Smeriglio, Gruppo Socialisti e Democratici
Pietro Bartolo, Gruppo Socialisti e Democratici
Rosa D’amato, Gruppo Verdi
Piernicola Pedicini, Gruppo Verdi
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