Ci si attarda a girare tra le macerie del terremoto elettorale quando andrebbero fatte scelte coraggiose che la realtà impone. Si cercherà di rimandare, ricomincerà il balletto delle nuove formule salvifiche da scopiazzare da un mercato politico europeo in crisi? Ed a quelli che hanno cominciato ad abbandonare il villaggio chiederemo di pentirsi e di tornare indietro o cercheremo di progettare un nuovo edificio accogliente ed aperto, a tutti e per tutti? Risposte facili non ne esistono perché la situazione è nuova e nasce da una lunga incubazione sociale e politica. Sociale perché le trasformazioni hanno rotto i muri divisori...