Internazionale

«Non mi piaceva vedere le case della gente andare a fuoco, perciò sono qui»

«Non mi piaceva vedere le case della gente andare a fuoco, perciò sono qui»

MYANMAR Incontro con due disertori accolti (con riserva) dall'esercito "etnico". Fantasmi della guerra: Maung è fuggito con le armi, il che lo rende colpevole due volte

Pubblicato più di un anno faEdizione del 6 giugno 2023
Theo GuzmanCAMP VICTORIA
Dicono di avere trent’anni Kiaw e Maung (nomi di fantasia) e chiedono che i loro volti non vengano mostrati. Tatmadaw, dicono, li crede morti e solo questa finzione li fa sentire al sicuro. Si mettono di spalle mentre registriamo l’intervista in una delle baracche del campo del Chin National Army dove Kiaw e Maung vivono un po’ come sospesi. L’esercito “etnico” li ha accolti ma per ora non si fida. Fa far loro qualche lavoretto, li impiega nella logistica. Maung, che viene dal Rakhine, dice di essere entrato nell’esercito nel 2020, prima del golpe. Nel dicembre 2021 ha disertato con...
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