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Non è solo abusivo l’attacco al territorio

Non è solo abusivo l’attacco al territorioCampania – LaPresse

L’abusivismo, ancora imponente nel nostro paese, anche molti lustri dopo la fine di quello di «necessità» peraltro anch’esso devastante, contribuisce allo sfascio e al degrado di ambiente e paesaggio come […]

Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 29 agosto 2017

L’abusivismo, ancora imponente nel nostro paese, anche molti lustri dopo la fine di quello di «necessità» peraltro anch’esso devastante, contribuisce allo sfascio e al degrado di ambiente e paesaggio come componente importante, ma non certo unica.

E’ solo il risvolto patentemente illegale di un attacco a valori, contenuti e caratteri del territorio in corso da molti decenni, anche attraverso politiche e azioni istituzionali: leggi, programmi e progetti sempre più espressione di interessi avulsi dai contesti interessati, spesso dettati da criminalità o speculazione, favorita dalla massiccia finanziarizzazione di economia e politica che oggi impera.
Ischia, l’isola verde, è diventata grigia ,con oltre il 70 % del suo territorio coperto da cemento- come mostrano le aerofoto eloquentemente -; peraltro in linea con la perdita di tutta quella che un tempo era la «Campania Felix». Ma il consumo di suolo che al Sud è fortemente abusivo è stato drammatico anche nelle altre parti del paese, coperto da strategie e politiche istituzionali. Con un’iperproduzione edilizia enorme e gli sprechi economici e ambientali di un patrimonio abitativo vuoto o sottoutilizzato per un quarto – circa 8 milioni di case e appartamenti – e miliardi di metri cubi di volumi industriali, commerciali, turistici, infrastrutturali oggi abbandonati, incompiuti o inutilizzati .

Nel caso di Ischia, come in molti altri contesti meridionali, l’edilizia massiccia e fuori norma ha favorito la penetrazione della criminalità nel controllo del settore cementizio: spesso il porsi come «controllore e garante» dell’edilizia abusiva ha favorito i processi di accumulazione di risorse e capitali materiali e immateriali (relazioni, conoscenze, anche expertize tecnica) da parte di mafia, camorra e ‘ndrangheta, che ne ha facilitato la penetrazione in altri settori delle economie territoriali – a cominciare dalle opere infrastrutturali – e, in epoche più recenti, l’accesso al controllo economico e spesso anche politico di contesti non solo meridionali e italiani (oggi diversi comuni del centro-nord sono sciolti per la presenza o la contiguità di criminalità organizzata).

L’abnorme consumo di suolo, abusivo e legale, con la relativa cementificazione rende il territorio del Belpaese più fragile rispetto agli eventi sismici e alle ricadute della crisi climatica. L’urbanizzazione magmatica che abbiamo subito negli scorsi decenni, nel distruggere paesaggi e apparati paesistici non cancella solo bellezza, cultura e natura, ma nega l’ecofunzionalismo del territorio; abbassandone quindi consistenza e difesa. Questo favorisce già gli effetti devastanti del disastroso ciclo Caldo-siccità – esasperazione dei suoli, cui spesso seguono precipitazioni improvvise, bombe d’acqua e alluvioni. Ma un territorio dagli apparati ecologici distrutti facilita anche le relazioni tra eventi sismici e idrogeologici; per esempio perché sono più facili i processi di liquefazione degli strati di terreno di sub superficie. Ischia – e tutta l’area napoletana di origine vulcanica – è buon esempio di ciò: se guardiamo ai disastri che si sono succeduti nel tempo notiamo il sommarsi di effetti diversi: caratteristiche tipomorfologiche e strutturali degli edifici inidonee, problemi di eccessiva densità e congestione urbanistica, distruzione di apparati paesistici e quindi di eco funzionalismi, mancato rispetto delle caratteristiche vulcaniche.

Oggi tutti i partiti, governo e renziani in testa, fanno a gara a dichiarare guerra all’abusivismo e si accusano reciprocamente di perdurante permissività. Ma questo agitarsi odierno – pure apprezzabile – rischia e forse è inteso a coprire le responsabilità di governo e maggioranza nel perpetuare e accentuare, proprio in questo periodo, strategie e operazioni che continuano a favorire la deterritorializzazione.

Il governo Renzi è quello che ha cancellato una legge “criminogena” ,la legge Obiettivo , per sostituirla con una parimenti “criminogena”, lo Sblocca-Italia. Proprio in queste settimane, mentre ci si straccia le vesti contro l’abusivismo, anche per i fatti di Licata e di Ischia, si sono approvati due provvedimenti normativi di ulteriore deregulation territoriale, la revisione della Valutazione di Impatto Ambientale (per cui si sono introdotti ulteriiori limiti di applicabilità allargando in ogni caso le maglie di controllo e incidenza) e quella delle Terre di scavo, con la possibilità di «trasformare» i rifiuti tossici in scarti, per declaratoria del proponente (per cui terre con elementi alterativi tossici, radioattivi, inquinanti e anche inconsistenti si possono usare ovunque, accentuando dissesti e inquinamenti dei suoli, in cambio di qualche euro per compensazioni).

Il grave è che questi provvedimenti sono tesi a facilitare anche operazioni che interessano direttamente i renziani e i conflitti che si stanno giocando in Toscana e nell’area fiorentina.Il provvedimento sulla Via dovrebbe accelerare le procedure di realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze; la norma sulle terre di scavo è tesa a favorire l’avvio dell’assurdo sottoattraversamento Tav della città , progetto a record di abusi e illegalità, già bloccato da due inchieste della magistratura e reso ancora più inutile e idiota dalla decisione di ferrovie di passare in superficie.

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