Economia

Non è con la carità che si risolve il problema dei salari

Palazzo Chigi, il segretario generale Cgil Maurizio LandiniIl segretario Cgil Maurizio Landini – Ansa

L'incontro Maurizio Landini (Cgil) dopo l'incontro con il governo sul piano strutturale di bilancio a palazzo Chigi: «Programmati sette anni di austerità». Il taglio al cuneo fiscale diventa «strutturale». Pensioni: possibile rivalutazione

Pubblicato circa 2 mesi faEdizione del 26 settembre 2024

«Io sono laico, ma la comunicazione dell’Abi sulla disponibilità della banche a fare un prestito temporaneo si chiama carità – ha detto il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri all’uscita dall’incontro a palazzo Chigi con il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano – Noi continuiamo a insistere che le banche hanno, così come le big pharma e le grandi aziende che hanno operato nel settore dell’energia, hanno fatto grandi profitti, per non dire grandi speculazioni, ed è giusto che paghino per redistribuire a chi in questo paese sta soffrendo molto da tanto tempo». «Abbiamo chiesto al governo che la tassazione delle banche e di tutte le imprese che in questi anni hanno accumulato profitti mai visti diventi strutturale e sia realizzato attraverso una progressività – ha aggiunto il segretario della Cgil Maurizio Landini – Non dev’essere un’una tantum come contributo. E i soldi devono andare a sanità, scuola e per superare la precarietà».

All’incontro sul piano strutturale di bilancio, primo mattone della legge di bilancio di quest’anno e della pianificazione economica dei prossimi sette, ieri il governo ha dato una notizia: il taglio del cuneo fiscale diventerà da quest’anno strutturale. Esigenza legata al fatto che questi «bonus», viste le regole del nuovo patto di stabilità, non si possono più finanziare con il deficit. Al tavolo si è anche parlato della «possibilità» di rivalutare il valore delle pensioni. Ma resta da vedere se le risorse a disposizione della manovra saranno sufficienti. Per Luigi Sbarra, segretario della Cisl, il governo avrebbe «rassicurato sulla piena indicizzazione».

Dalle ricostruzioni dell’incontro è emersa la consapevolezza del governo di avere firmato un accordo capestro con il nuovo patto di stabilità. «Ci saranno sette anni di austerità – ha detto Landini – Ci hanno detto che la spesa pubblica non può aumentare di 1,5 punti l’anno, il deficit deve ridursi di uno 0,5 l’anno. Ciò significa un recupero di 12-13 miliardi come minimo ogni anno. Non aumentare la spesa pubblica significa di fatto tagliarla perché non è nemmeno legata all’inflazione».

Giorgetti e Mantovano hanno sostenuto che sui contratti del lavoro pubblico c’è l’impegno a recuperare i valori dell’inflazione quantificati in circa il 2% l’anno. A questo è stato obiettato che l’inflazione complessiva dichiarata per il biennio 2022-2024 è stata del 16,5% e che l’offerta che il governo sta facendo ai tavoli con i sindacati – dalla sanità alla scuola – è del 5,7%. Insomma una perdita secca di potere d’acquisto e un drastico impoverimento aggiuntivo.

L’aumento delle entrate fiscali andrebbe per i sindacati redistribuito a lavoratori e pensionati che l’hanno generato, finanziando i servizi pubblici. Non la pensa così il governo. «Il tema fondamentale oggi è aumentare le entrate, a partire da una seria riforma fiscale – ha osservato Landini – È l’esatto contrario di quello che stanno facendo».

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