Kamala Harris «avrà il nostro supporto. In questo momento critico per il nostro Paese, faremo tutto ciò che possiamo per assicurarci che vinca a novembre. Speriamo che vi unirete a noi». Infine è arrivato l’endorsement della star del partito, Barack Obama, insieme a quello della moglie Michelle: la campagna di Harris ne ha dato notizia pubblicando perfino il video in cui la vicepresidente riceve la chiamata di endorsement da parte di Obama – trattenuto sinora, dicono alcuni insider del team dell’ex presidente al New York Times, perché la scelta di Harris non sembrasse un’«incoronazione», e per non influenzare troppo il processo di nomina interno.

ALL’INDOMANI della rinuncia di Joe Biden, si diceva anche che Obama fosse tra i big democratici, come Nancy Pelosi – che pure ha aspettato qualche giorno a schierarsi per Harris – a preferire una convention aperta, e non blindata intorno al nome indicato dall’establishment dem. Ormai una questione del passato, anche se nulla è garantito al 100% prima della convention di Chicago. La scelta del vice dovrebbe avvenire già per il 7 agosto: i democratici sperano di riuscire, con un appello virtuale, a ufficializzare la candidatura già per allora.

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Il totonomi per il posto di vice è lo stesso da giorni: fra i più quotati il governatore dell’Arizona Mark Kelly, quello della Pennsylvania Josh Shapiro o del Kentucky Andy Beshear, il segretario dei Trasporti Pete Buttigieg. Gretchen Whitmer, popolare governatrice del Michigan, ha già detto che non è disposta a abbandonare prima il suo mandato.

La campagna democratica intanto è partita all’attacco dei tentativi di Trump di sottrarsi al dibattito di settembre (già concordato con Biden su Abc). Prima l’ex presidente aveva cercato, con un post su Truth Social, di contestare la scelta dell’emittente – soprannominata per l’occasione «Abc Fake News» – mentre nella serata di giovedì un suo portavoce aveva messo in dubbio l’opportunità di «finalizzare i dettagli» finché il partito democratico non avrà una nomina ufficiale. «C’è una forte sensazione che molti nel partito democratico – segnatamente Barack Hussein Obama – ritengano Kamala Harris una frode marxista che non può sconfiggere il presidente Trump, e stiano ancora facendo resistenza per qualcuno di meglio».

POCHE ORE dopo, l’endorsement ufficiale dell’ex presidente ha tolto loro anche quella scusa. Su X la risposta di Harris: «Che ne è stato di ’quando e dove vuoi?» (la risposta che Trump aveva dato a Biden sui dibattiti).
Non se la passa meglio JD Vance, al centro di un fuoco di fila dopo che è tornata virale una sua intervista su Fox News in cui aveva definito i democratici «un’accozzaglia di gattare senza figli con vite miserabili», in riferimento proprio alla vicepresidente, che è co-genitore dei figli del marito con Kerstin Emhoff, fra le persone intervenute in sua difesa contro le parole di Vance. Una «classe dominante sana», aveva aggiunto Vance, ha bisogno di «madri».

DA GIORNI di tendenza su X, l’espressione childless cat lady è stata attaccata e presa in giro da migliaia di utenti. Fra cui un’altra «gattara senza figli», Alexandria Ocasio Cortez: «Quando ci si lascia scappare la parlata da miliardario in tv, si parla di cose come una ’classe dominante sana’».