Sette anni dopo, Bruce Springsteen torna in Italia con tre concerti andati sold out in poche ore. Tre date in location molto diverse tra di loro. Debutto italiano a Ferrara il 18 maggio al Parco Urbano Giorgio Bassani; il 21 al Circo Massimo di Roma e il 25 luglio al Prato della Gerascia all’interno dell’Autodromo di Monza, data finale che chiuderà i 31 concerti del tour europeo 2023 del Boss prima del ritorno negli Stati uniti.

Tutti i biglietti sono esauriti da tempo. Sono attese 50mila persone a Ferrara, 60mila a Roma e 70mila a Monza.

Al Teatro Comunale di Ferrara, insieme al sindaco Alan Fabbri, Claudio Trotta, numero uno di Barley Arts e da oltre vent’anni promoter di Springsteen in Italia, ha raccontato oggi in conferenza stampa tutto il lavoro che sta attorno a un evento così importante, in luoghi non scontati per accogliere quasi 200mila persone e musica dal vivo.

Lontano dalle polemiche, Trotta ha liquidato seccamente le critiche preventive di alcuni ambientalisti, preoccupati per un uso così intensivo del parco Bassani, “sappiamo bene quello che facciamo, abbiamo studiato tutto insieme alle istituzioni ferraresi, riprenderemo in video i luoghi prima e dopo e dimostreremo che non ci saranno stati problemi”. La sfida è imponente, soprattutto per una piccola città come Ferrara. Questo progetto – racconta Trotta – nasce addirittura nel 2020, in piena pandemia da Covid-19, su suggerimento di Milly Moratti e Vittorio Sgarbi. Ed era già tutto pronto nel 2022, quando il tour di Springsteen saltò all’ultimo secondo e fu rinviato a quest’anno. C’è dunque un lavoro complesso, che coinvolgerà tutte le istituzioni culturali della città in una serie di eventi ‘Waiting for Bruce’.

Sulla scaletta, ovviamente, il padrone assoluto è solo Springsteen. Finora i concerti del maestro americano sono sempre iniziati con No Surrender e raramente sono durati meno di 3 ore (poche per i fan abituati a leggendarie maratone, ma una performance fuori dall’ordinario per un artista che comunque è classe 1949). In genere ci sono 27/29 canzoni, con uno show che ovviamente ha una narrazione fissa e alcune “chicche” invece personalizzate per le varie date. Trotta ha potuto solo svelare che i testi di due canzoni saranno tradotti in italiano e trasmessi sui maxi schermi.

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“Bruce è un po’ Jannacci e un po’ Gaber – ha detto Trotta azzardando un paragone italiano – alla sfrenata spensieratezza tipica del primo, nel corso degli anni ha aggiunto la struttura e la profondità teatrale del secondo”. Saranno di sicuro concerti bellissimi, come dimostrano finora le altre date europee, le prime a tenersi negli stadi e all’aperto dopo i 28 palasport statunitensi.

Trotta ha voluto anche smentire le illazioni sull’alto costo dei biglietti, che in America ha quasi creato un vero scisma tra gli springsteeniani, che sono soliti vedere più concerti in un tour. “In Italia, Francia e Irlanda il dynamic pricing (il costo dei biglietti deciso da un algoritmo, ndr) non è stato applicato, e qui da noi il secondary ticketing (il bagarinaggio, ndr) è un crimine. Chiunque può verificare che i prezzi dei 3 concerti italiani sono tra i più bassi del mondo, al di sotto di quelli adottati ad esempio, nel silenzio generale, da artisti come Bono o Peter Gabriel”.

foto Bruce Springsteen
Bruce Springsteen, foto di Danny Clinch

Per scelta di Barley Arts, in Italia i concerti saranno aperti da musicisti molto diversi tra loro, magari meno conosciuti ma che sicuramente piaceranno ai fan del boss. Nella città emiliana il Boss e la E Street Band saranno preceduti dalle performance di Fantastic Negrito, vincitore di tre Grammy e di Sam Fender, vincitore di un Brit Award nel 2022. Al Circo Massimo salirà sul palco The White Buffalo, band del cantautore statunitense Jake Smith, seguita ancora da Sam Fender. A Monza si esibiranno gli australiani The Teskey Brothers e il/la/loro polistrumentista (non binary) Tash Sultana.

Per essere aggiornati sul concerto è stata creata una app disponibile per Apple e Android.

La formazione della E Street Band, gruppo ormai leggendario, colonna portante, cuore e alter ego di Springsteen, è composta da: Roy Bittan piano e sintetizzatori, Nils Lofgren chitarra e voce, Patti Scialfa chitarra e voce, Garry Tallent basso, Stevie Van Zandt chitarra e voce, Max Weinberg batteria, Soozie Tyrell violino, chitarra e voce, Jake Clemons sassofono e Charlie Giordano tastiere.

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Il feeling tra il Boss e il nostro paese è storico, solido e totalmente ricambiato. Non a caso il vecchio “diavolo del New Jersey”  concluderà il tour europeo proprio a Monza.