Artisti e promoter contro il secondary ticketing
Polemiche Monta la polemica dopo la denuncia in tv delle Iene intorno alle speculazioni sulla vendita dei biglietti on line per i concerti e le partite di calcio.
Polemiche Monta la polemica dopo la denuncia in tv delle Iene intorno alle speculazioni sulla vendita dei biglietti on line per i concerti e le partite di calcio.
Un servizio della trasmissione televisiva delle Iene riaccende la vicenda del «secondary ticketing», la ri-vendita in forma di bagarinaggio on-line dei biglietti per concerti e partite. Il caso «concerto Coldplay» per cui i biglietti per le date di San Siro nel luglio 2017 sono andati in esaurimento in poche ore ma sui siti di «bagarinaggio» on-line erano facilmente reperibili a prezzi assurdi ha portato la stampa nazionale a parlarne, con toni delicati. Ad aprile era stato Claudio Trotta, patron di Barley Arts, ad accendere la miccia dopo anni di comunicati stampa e di lotta all’interno dell’industria discografica con una denuncia penale presentata per la rivendita dei biglietti per i concerti di Bruce Springsteen. La credibilità dell’industria musicale è messa a dura prova perché l’inchiesta delle Iene ha trovato prove secondo le quali Live Nation, azienda multinazionale e leader del settore dell’organizzazione di eventi, vendeva direttamente ai siti di secondary ticketing migliaia di biglietti per gli eventi.
La narrazione della speculazione individuale sulla compra-vendita di biglietti viene distrutta e il fenomeno assume la forma del «sistema». Ieri, a soli due giorni dal servizio televisivo, F&P Group assieme a Maioli, manager di Ligabue, hanno organizzato una conferenza stampa per annunciare la loro lotta al Secondary Ticketing. La notizia è sulla bocca di tutti così l’occasione è tanto ghiotta che in moltissimi attori del mondo della produzione musicale non si sono fatti scappare l’opportunità di metterci la faccia. Presenti rappresentanti di alcune delle più importanti agenzie di organizzazione eventi, anche di quelle che fino a poco tempo fa erano interni al nemico pubblico Live Nation. Ferdinando Salzano, AD di F&P, ha dichiarato: «Penso che ci siano altri nostri colleghi che danno i biglietti direttamente al secondary ticketing. Noi abbiamo cominciato nel 2010 con il biglietto nominale per i concerti di Ligabue. La legge italiana non aiuta, non esistono leggi contro il bagarinaggio». Per Claudio Trotta: «I diversi filoni delle denunce sul fenomeno di reticketing stanno andando avanti, da una parte l’esposto penale da noi presentato, quello civile della Siae e anche l’inchiesta delle Iene. Questo porterà la magistratura a proseguire nelle indagini e verificare se ci sono anche altri soggetti che hanno operato in tal senso. A mio parere ce ne sono. Nel mondo e anche in Italia».
Salzano propone: «Un codice etico che devono firmare tutti gli organizzatori di concerti per far parte di AssoMusica dove un elemento fondamentale, oltre a schierarsi contro il secondary ticketing, è non avere rapporti con il mercato secondario. Perché si chiama truffa». Intanto Live Nation si è autosospesa da AssoMusica. Giamaica Management, società che si occupa dei contratti di Vasco Rossi, dichiara: «Dopo aver appreso dal servizio televisivo de Le Iene di un possibile coinvolgimento di Live Nation nella rivendita ’secondaria’ di biglietti per i concerti in Italia, Giamaica management comunica di avere attualmente sospeso ogni rapporto commerciale con Live Nation e si riserva di agire per vie legali essendo totalmente estranea a quanto emerso dal servizio giornalistico. Giamaica ritiene che l’attività di secondary ticketing, speculativa, è da tempo riconosciuta come dannosa non solo per il pubblico ma anche per gli artisti che a loro insaputa e loro malgrado si ritrovano per errore coinvolti».
L’incontro di ieri è anche occasione per raccontare altri retroscena e «regole» dello show business. Secondo David Zard, storico promoter: «Quando si offrono agli artisti delle cifre iperboliche, noi dobbiamo sapere che c’è un’altra parte di introito che arriva dal mercato secondario. Live Nation acquista anche i diritti discografici, il merchandising ed il resto)». Come dire il sistema secondary ticketing diventa strutturale in un mondo di costante competizione per l’accaparramento degli artisti e nel tentativo di creare monopoli in tal senso. Basterà un servizio televisivo e qualche denuncia per fermare una modalità di commerciare con la musica?
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