«Professore emerito dell’Università la Sapienza, deputato nella IX e X legislatura». Così Gianni Ferrara aveva detto al figlio e ad alcuni amici, molti dei quali suoi allievi, di voler essere ricordato. Ma l’affetto e la gratitudine di chi lo ha conosciuto non possono essere contenuti in due righe e queste pagine lo testimoniano.

Gianni Ferrara è morto a Roma la sera di sabato 20 febbraio. Era nato a Casal di Principe in provincia di Caserta il 21 aprile 1929. Da tre settimane era ricoverato in clinica per una polmonite batterica non Covid. Giovane vincitore del concorso per assistente parlamentare a metà degli anni Cinquanta, è stato anche capo di gabinetto di Francesco De Martino, vicepresidente del Consiglio nel governo di Emilio Colombo (1970-72). In quegli stessi anni Ferrara succedette ad Alfonso Tesauro nella cattedra di diritto Costituzionale all’Università di Napoli.

Per trent’anni ha poi insegnato alla Sapienza di Roma. Socialista, Ferrara lasciò il Psi in disaccordo con la svolta craxiana del ’76 e successivamente fu eletto alla camera come indipendente di sinistra, confermato poi nelle liste del Pci. Pertini al Quirinale aveva pensato a lui come giudice della Corte costituzionale, Ferrara declinò l’offerta preferendo mantenere la libertà del suo impegno politico.

Gianni era un uomo appassionato, capace di poderose incazzature ma dotato di una simpatia straordinaria. Poco tempo fa ci aveva indicato come esemplare la dipartita dal mondo di un suo avo. Era costui un tenace anticlericale, ma anche una persona tanto conosciuta in paese che il prete non poteva fare a meno di andarlo a omaggiare sul letto di morte. L’antenato di Gianni concesse infine la visita, ma ottenne che il prete si presentasse in abiti borghesi.

Per volontà di Gianni non ci saranno funerali, gli allievi e i colleghi organizzeranno un ricordo pubblico nella sua facoltà di Giurisprudenza. Il collettivo de manifesto, che lo ha avuto a lungo come amico e compagno, si stringe nel suo ricordo al figlio Luigi con la moglie Peggy Preciado e ai loro figli Giovanni e Alessandro e abbraccia Rose Moraes.