Fino a cinque anni di galera per chi salva le vite in mare. La Süddeutsche Zeitung spulcia tra le righe del nuovo piano-migranti preparato dal governo Scholz e rivela l’inquietante dettaglio messo nero su bianco nel progetto di legge attualmente sul tavolo della ministra dell’Interno Nancy Faeser.

In pratica, mentre la ministra degli Esteri, Annalena Baerbock dei Verdi, difende a spada tratta i finanziamenti pubblici alle Ong impegnate nel Mediterraneo in tutte le sedi europee, nel documento affidato alla sua collega della Spd spunta l’emendamento più pericoloso per i salvataggi umanitari.

«Riguarda il paragrafo 96 della Legge sul soggiorno. Attualmente la norma incrimina chiunque trasporti persone nell’Unione europea in cambio di denaro oppure riceva o gli venga promesso un vantaggio. La distinzione esistente tra lo scambio finanziario e il soccorso altruistico da parte di organizzazioni civili in conformità con le convenzioni internazionali viene abolita nella proposta di legge del governo. In questo modo in futuro non sarà più necessario il vantaggio finanziario per giustificare la responsabilità penale e non è prevista alcuna eccezione per l’impegno umanitario» specifica Sea Watch a Berlino, sottolineando come l’emendamento strida frontalmente con l’obbligo – sempre penale – di salvare le vite in mare .

«La proposta di legge deve essere ritirata subito. Il ministero dell’Interno sta pianificando il più massiccio attacco al soccorso civile in mare della nostra storia» denuncia Oliver Kulikowski, portavoce di Sea Watch, mentre l’avvocata della Ong, Marie Naas riassume lo shock alla “scoperta” della Süddeutsche Zeitung: «Siamo sbalorditi dal modo in cui il governo sta scendendo da un basso livello basso dei diritti umani allo strato ancora peggiore. Invece di lasciarsi trascinare ulteriormente nella bancarotta morale di Afd, la ministra Faeser dovrebbe rileggersi il suo accordo di coalizione».