Internazionale

Nel nord di Gaza palestinesi giustiziati e coloni in ricognizione

Macerie di un edificio distrutto da un attacco israeliano in via al-Jalaa nel centro di Gaza City foto Omar Al-Qattaa/Getty ImagesMacerie di un edificio distrutto da un attacco israeliano in via al-Jalaa nel centro di Gaza City – Omar Al-Qattaa/Getty Images

Medio Oriente La leader dei coloni, Daniella Weiss, entra nel corridoio Netzarim e lascia al confine i primi 40 caravan. Intanto l'ong EuroMed documenta uccisioni a sangue freddo. Tra domenica e lunedì uccisi 150 palestinesi nella Striscia

Pubblicato circa 3 ore faEdizione del 19 novembre 2024

Sarebbero 740 le famiglie israeliane pronte a trasferirsi nel nord di Gaza. Il calcolo lo fa in un’intervista a Channel 13 Daniela Weiss, nota leader del movimento dei coloni, fondatrice dell’associazione di ultradestra Nachala e organizzatrice di conferenze per la ricolonizzazione della Striscia. Weiss ha detto in tv di essere entrata nel nord di Gaza, nel corridoio Netzarim, per una ricognizione e per lasciare lungo il confine 40 caravan, primo embrione di colonia.

Un portavoce dell’esercito è corso ai ripari, non negando la visita ma dicendo che «non è stata autorizzata dai canali ufficiali». I piani coloniali in qualche modo procedono a conferma dell’obiettivo delle pratiche israeliane nel nord: stragi, fame, devastazione, esodo forzato di 300mila palestinesi.

Domenica la ong Euro-Med ha pubblicato un rapporto dove, citando testimoni, racconta di esecuzioni sul posto di palestinesi da parte dell’esercito israeliano. Catturati nelle case e uccisi con colpi alla testa o all’addome, alcuni sono rimasti in strada per giorni (per l’impossibilità dei soccorritori di raggiungerli) e sono stati sbranati dai cani.

Proseguono anche i raid, violentissimi: tra domenica e ieri uccise almeno 150 persone (quasi 44mila dal 7 ottobre 2023, biancio al ribasso, all’appello mancano migliaia di persone). Domenica un bombardamento ha distrutto un palazzo di cinque piani, uccidendo almeno 72 persone. Ieri – tra gli altri – è stata colpita una casa a Gaza City, tre uccisi; quattro vittime nella «zona umanitaria» di al-Mawasi; 17 in un’abitazione vicino all’ospedale Kamal Adwan a Beit Lahiya; altri sette su Al-Jalaa Street; quattro a Nuseirat. L’Unrwa denuncia: di 109 camion di aiuti entrati sabato, ben 98 sono stati saccheggiati, un fenomeno sempre più comune e organizzato.

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