Napoli, in cella il 17enne che ha ucciso il musicista

Il pub dove all’alba del 31 agosto è stato ucciso il musicista 24enne Giovanbattista Cutolo rimarrà chiuso per 30 giorni, l’ha disposto il questore di Napoli, Maurizio Agricola, la misura è stata decisa per scongiurare «un concreto pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini». Il comune ha proclamato lutto cittadino per mercoledì, quando si terranno i funerali nella chiesa del Gesù Nuovo alle 15. «Deve essere il funerale del riscatto di Napoli – ha dichiarato ieri la mamma, Daniela Di Maggio -. Deve essere un evento storico. Dobbiamo dare un segnale potente che lo Stato c’è e avere certezza della pena. Senza cambiamenti ci troveremo ragazzini sempre più piccoli con la pistola in mano. Napoli deve diventare la città della cultura, non solo pizzetterie. Dobbiamo aprire musei e librerie». La madre ha chiesto una legge nel nome di Giovanbattista Cutolo e una piazza a lui dedicata.

Ieri il gip del tribunale dei Minori, Valeria Veschini, ha disposto la detenzione in un istituto penale minorile per il 17enne (e non 16enne) che venerdì ha confessato di aver ucciso con tre colpi di pistola Cutolo, davanti uno dei pub della centralissima piazza Municipio, a due passi dalla questura, durante una lite scoppiata per uno scooter parcheggiato male. Al ragazzo dei Quartieri Spagnoli viene contestano l’omicidio volontario aggravato, detenzione, porto abusivo e ricettazione dell’arma. Al giudice ha detto di essersi difeso, la pistola l’avrebbero trovata nel quartiere e tenuta come proprietà comune del gruppo. Sarebbe stato uno de tre amici maggiorenni, che hanno partecipato con lui alla rissa, ad avergliela passata. Squadra mobile e procura, intanto, stanno indagando anche sui tre amici presenti, a partire dalle immagini delle telecamere presenti in zona che hanno ripreso quanto accaduto: dalla lite alla morte di Cutolo.