Prima uscita pubblica di Giuseppe Conte dopo l’annuncio dell’accordo con Davide Casaleggio per separare il destino del Movimento dalla piattaforma Rousseau. Stamattina sarà a Napoli per un’iniziativa con Gaetano Manfredi, candidato sindaco della coalizione giallo rossa allargata ai civici e alle componenti vicine al governatore De Luca. Una coabitazione complicata, l’ex sindaco di Salerno ieri ha usato l’ironia: «Viene Conte? Siamo un popolo ospitale». L’incontro è stato fissato in un hotel di piazza Bellini, al tavolo siederanno anche la parlamentare Gilda Sportiello e la consigliera regionale Valeria Ciarambino. In prima fila, tra il pubblico, Luigi Di Maio e Roberto Fico, le due anime del movimento partenopeo che appoggiano il nuovo corso.

L’INIZIATIVA ha un duplice scopo. Dare l’avvio alla nuova leadership contiana sui territori, incontrare gli eletti e dare un segnale agli elettori da un lato, rinsaldare il patto con il Pd dall’altro. Al termine della conferenza stampa Conte e Manfredi faranno una passeggiata alla Pignasecca, quartiere popolare del centro storico, dopo aver pranzato insieme. Conte avrà un appuntamento con eletti e attivisti.

Resta da verificare cosa faranno i 5S dissidenti, come la consigliera regionale Maria Muscarà e il consigliere comunale Matteo Brambilla. I due hanno già messo in chiaro: «Manfredi lo votate voi». Muscarà ieri mattina ha postato sui social un vecchio video di Di Maio con la didascalia «No alleanze». Sulle barricate da mesi, l’ala intransigente è decisa a dare battaglia sulle liste. Un tema che si potrebbe risolvere con l’abbandono del simbolo e la presentazione da parte di Conte di uno nuovo.

LE COMUNALI partenopee serviranno a verificare quanto il patto tra il nuovo Movimento e il Pd può portare lontano. L’ex premier e Manfredi hanno un solido rapporto personale. Tre giorni fa è stato il primo a postare sui social: «Napoli è una città straordinaria, la difficile situazione finanziaria che attraversa impone massimo impegno. Da Napoli, e dagli altri comuni al voto, il Movimento 5 Stelle ripartirà con forza per dare risposte ai cittadini. I prossimi passi in questa direzione saranno la messa a punto di un programma che metta insieme le misure individuate dal Patto per Napoli con il lavoro incessante fatto in questi anni».

FICO è già stato due volte in città la scorsa settimana, facendo sentire il suo appoggio alla coalizione che si sta costruendo. Di Maio, più radicato nell’hinterland che nel capoluogo, si è subito schierato con Manfredi (ex ministro dell’Università nel Conte 2) anche per rimarcare il suo peso nel nuovo corso 5S: «Il Movimento è compatto su Manfredi, lo sosterremo pienamente alle comunali». L’investimento pentastellato su Napoli assume un risalto sempre più forte quanto più naufraga in altre città.

L’ex rettore della Federico II ed ex presidente della Crui non sente il peso dell’accordo poiché con i 5S ha condiviso l’esperienza di governo. Alla stampa, una settimana fa, ha messo in chiaro: «La coalizione che mi sostiene è più ampia ma rivendico fortemente la mia partecipazione a quell’esecutivo, che ha dovuto affrontare la pandemia. Con Conte, Di Maio, Fico condividiamo l’attenzione a temi come il precariato e la lotta alle marginalità sociali. Rispetto il loro travaglio. C’è un tema politico, quello della coalizione, su cui stanno discutendo. Ma senza il confronto e la mediazione della politica non si va da nessuna parte, l’isolazionismo non porta risultati e non dà risposte alle persone sui fatti concreti».

MANFREDI ha rivendicato l’importanza del reddito di cittadinanza, bandiera dei 5S (anche se «va perfezionato» ha aggiunto). Con i pentastellati, il Pd e Leu (cioè i partiti che hanno sottoscritto il Patto per Napoli) sta lavorando alle misure da chiedere a governo e parlamento subito, prima della prossima finanziaria.

Alla Pignasecca stamattina arriverà l’assessora Alessandra Clemente, candidata sindaco di Dema, il movimento dell’attuale primo cittadino Luigi de Magistris, ma potrebbe ricevere l’appoggio anche di Potere al popolo (ieri sera lo spoglio degli attivisti per decidere se andare da soli o in coalizione). «Non abbiamo bisogno di sponsor nazionali, i nostri sostenitori sono i napoletani» il commento di Clemente. Mentre il candidato civico, ma sostenuto dall’intero centrodestra, Catello Maresca, ieri ha tessuto le lodi di Berlusconi («un grande imprenditore, credo che il paese abbia ancora bisogno di una persona come lui») e ha attaccato il Patto per Napoli, voluto da Manfredi, definendolo «un pacco che umilia la città».