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Napoli, aggressione ad antifascista: arrestati tre di Casapound

Napoli, aggressione ad antifascista: arrestati tre di Casapound

Opera in nero L'azione a opera di cinque estremisti di destra, quasi tutti erano al raduno di Acca Larentia dello scorso 7 gennaio. Nelle perquisizioni trovata una cartucciera di mitragliatore da guerra

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 19 gennaio 2024

«Pezzo di merda togli questo giubbino, cos’è questo stemma»: in cinque il 12 ottobre hanno aggredito a Napoli, nel quartiere Vomero, con un cortello un fotografo 44enne, Roberto Tarallo, colpevole solo di indossare un giubbotto con simboli antifascisti. Ieri in quattro sono stati indagati per aggressione: sono aderenti cittadini di Casapound ed erano in prima fila a Roma con il braccio teso per la commemorazione di Acca Larentia il 7 gennaio. L’aggredito tenne una conferenza stampa nello stesso quartiere dove gli erano saltati addosso, aveva il volto tumefatto: «È l’immagine che vedo tutti i giorni quando mi guardo allo specchio» aveva raccontato.

Ieri la Digos ha notificato quattro misure cautelari emesse dal gip Linda Comella per i reati di rapina e lesioni aggravate, porto di oggetti atti a offendere e ricettazione. Gli arresti domiciliari sono stati notificati agli esponenti di estrema destra Vittorio Acuto, Paolo Primerano (dipendente del ministero dei Beni culturali in servizio alla Reggia di Caserta), Taras Buha (ritenuto legato a fazioni neofasciste ucraine e collaboratore del console ucraino a Napoli). Divieto di dimora nella provincia di Napoli, invece, per il fratello gemello di Vittorio Acuto, Roberto, segretario cittadino di Casapound. Entrambi, per gli inquirenti, legati a gruppi ultras della Curva A azzurra. I destinatari dei provvedimenti sono tutti elementi di spicco della sezione Berta di via Foria, storica sede missina.

I gemelli Acuto lo scorso novembre erano nel gruppo che si è recato ad Atene per le celebrazioni del movimento greco di estrema destra Alba Dorata, sciolto dopo che nel 2020 è stato riconosciuto dalla Corte d’appello di Atene come un’organizzazione a delinquere. I gemelli, in quella occasione, vennero bloccati e rispediti in Italia. La Digos di Napoli ha eseguito anche una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati e nella sede di Casapound. A casa di Primerano la Digos ha sequestrato, tra l’altro, una cartucciera di un mitragliatore da guerra contenente 55 bossoli.

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