Rai, Corsini dagli insulti a Formigli ai post fascisti

Prima gli insulti a Corrado Formigli, poi la diffusione di un considerevole numero di post con esplicite esaltazioni del fascismo. Il direttore degli approfondimenti Rai Paolo Corsini è finito al centro di una bufera dalla quale sarà complicato venire fuori incolumi.

Tutto è cominciato con il servizio mandato in onda giovedì sera da Piazzapulita su La7. La cronista del programma rincorre Corsini, che non le dà nemmeno il tempo di fare una domanda. «Voi di Piazzapulita siete… no comment», bonfonchia. Poi aggiunge: «Dite all’amico Formigli che si guardasse un pochino nella coscienza, va’… Infame». A richiesta di chiarimento poi Corsini è sprofondato nel ridicolo, dando la colpa al gradino che stava scendendo e al suo ginocchio malandato.
Formigli poi è apparso sinceramente sorpreso per l’episodio: «Io non ho il piacere di conoscere questo Corsini, ma lui mi insulta dandomi dell’infame senza che ci siamo mai incontrati, non ci siamo mai parlati nella nostra vita. Noi non lo abbiamo mai insultato».

Ieri mattina l’ad della Rai Giampaolo Rossi ha convocato l’incauto direttore degli approfondimenti per esprimergli «il proprio disappunto» e per comunicargli che gli uffici competenti dovranno «valutare eventuali elementi sotto il profilo disciplinare».

A seguire la situazione per Corsini è addirittura peggiorata a causa dell’uscita in libreria, proprio ieri, del nuovo libro di Massimo Arcangeli, «Quel braccio alzato. Storia del saluto romano».

Nell’ultimo capitolo, infatti, viene pubblicata un’inquietante serie di post dal contenuto inequivocabile:

• «Abbasso il Natale, plutocratico e borghese! Viva la befana, popolare e fascista!» (2009);
• «Con un proletariato riottoso, malarico, pellagroso non vi può essere un elevamento dell’economia nazionale. B.M. (Dal discorso dell’Augusteo di Roma, 9 Novembre 1921)» (2011);
• «Putin: un grande!» (2013);
• «…con ali e fiamme e la Giovinezza va» con foto del padre bambino nel 1938 a Tripoli (2019)
• e altre amenità del genere.

Chiederemo in commissione di vigilanza Rai di sentire i vertici aziendali – ha detto Sandro Ruotolo del Pd -. Corsini per noi deve fare le valigie domani mattina, poi sarà qualcun altro a valutare se ci sono i presupposti per il licenziamento». Sulla stessa linea anche il consigliere del Cda Paolo Natale. «Le competenti direzioni aziendali faranno le loro valutazioni sotto il profilo disciplinare. Ma non può essere questa oggi l’unica reazione Rai per una vicenda che, ben al di là del disappunto espresso da Rossi, è per tutto il servizio pubblico motivo di grande imbarazzo».

Blanda la difesa offerta da Maurizio Gasparri, che invoca le scuse di Corsini per gli insulti a Formigli e poi se la prende con Report, che domenica sera, mentre in Liguria si vota, manderà in onda un servizio ancora su Toti: «È molto più grave», sostiene il presidente del gruppo di Forza Italia al Senato.