Mentre sale il numero delle vittime uccise da polizia ed esercito in Myanmar, persone che in diversi casi non sarebbero morte se adeguatamente curate anziché trasferite negli ospedali militari, ieri sono scoppiati scontri tra oppositori e sostenitori del golpe a Yangon mentre Facebook ha rimosso tutti gli account collegati a Tatmadaw (l’esercito) e ha vietato gli annunci di società controllate dai militari sulle sue piattaforme. Si allunga dunque il numero dei decessi (otto secondo Assistance Association for Political Prisoners- Burma uccisi da forze dell’ordine o da miliziani) e le squadracce di «thugs» al soldo del regime, armate di bastoni, pietre...