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Musk terrorizzato dai sindacati: «Al midterm voterò repubblicano»

Musk terrorizzato dai sindacati: «Al midterm voterò repubblicano»Elon Musk – Ap

Stati uniti Le ultime esternazioni del proprietario di Tesla in vista del voto di novembre: «I Democratici sono il partito dell’odio». E la destra Usa festeggia

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 20 maggio 2022

L’a.d. di Tesla Elon Musk ha dichiarato che alle prossime elezioni di midterm di novembre, dopo aver quasi sempre votato per i democratici in passato, voterà per i repubblicani. «La realtà è che Twitter a questo punto ha un orientamento di estrema sinistra, e io mi classificherei come un moderato, né repubblicano né democratico – ha detto Musk durante il podcast All-In – Ho sempre votato in modo schiacciante per i Democratici, credo di non aver mai votato per un repubblicano. Ora, in questa elezione lo farò».

Nel podcast, ha spiegato le ragioni di questa inversione politica: a suo parere il Partito democratico, incluso lo stesso Biden, è «eccessivamente controllato» dai sindacati. Non solo, «è controllato dagli avvocati, in particolare gli avvocati di class action. E in generale se c’è qualcosa che non va, è grazie ai sindacati», ha detto Musk.

Per rafforzare il concetto ha definito i Democratici «il partito della divisione e dell’odio» e lo ha fatto scrivendolo su Twitter, piattaforma social che il miliardario dovrebbe acquistare. Dopo l’annuncio dell’accordo di Musk per acquisire Twitter, i conservatori hanno esultato per «il ritorno della libertà di espressione», come hanno scritto in molti, specialmente dopo la dichiarazione di Musk di voler riammettere Trump su Twitter.

A seguito del tentato golpe di gennaio 2021, Trump è stato bandito da ogni piattaforma social, inclusa la sua beneamata Twitter. Se l’acquisizione del social da parte di Musk dovesse giungere a compimento, The Donald verrebbe riammesso fra gli utenti, come se nulla fosse accaduto, in nome della libertà di parola.

L’a.d. di Tesla, però, ha dichiarato che al momento l’acquisizione è sospesa «in attesa di dettagli a supporto del calcolo che gli account spam e falsi rappresentano effettivamente meno del 5% degli utenti di Twitter». Se Musk dovesse alla fine acquisire Twitter, i media globali sarebbero ancora di più nelle mani di pochi ultra ricchi, miliardari che negli ultimi anni hanno acquistato media tradizionali e non.

Ad aprire questa ondata di acquisizioni, è stato l’acquisto per 250 milioni di dollari del Washington Post da parte del fondatore di Amazon, Jeff Bezos. Ma altri miliardari hanno rivolto le loro attenzioni anche sui giornali locali: lo stesso anno John Henry, proprietario dei Boston Red Sox, ha comprato il Boston Globe dalla New York Times Company per 90 milioni. Nel 2018, l’imprenditore biotecnologico Patrick Soon-Shiong ha acquistato il Los Angeles Times e altri giornali della California meridionale per 500 milioni di dollari.

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