Museveni a vita? Uganda, violenze in aula e fuori

Dopo una clamorosa rissa esplosa in aula e una serie di attentati intimidatori ai danni di tre deputati dell’opposizione, è infine passato ieri in prima lettura al parlamento di Kampala l’emendamento della discordia, che abolirebbe il limite d’età di 75 anni indicato dalla Costituzione per i candidati alla presidenza. Il disegno di legge, trasmesso ora alla commissione per gli Affari giuridici e parlamentari, consentirebbe al presidente Yoweri Museveni di ricandidarsi per l’ennesima volta nel 2021.

L’opposizione non sembra darsi pace per questo (Museveni, 73 anni, è al potere dal lontano 1986 e i suoi metodi non hanno mai brillato per democrazia). Negli ultimi tempi la protesta è diventata sempre più plateali. La scorsa settimana alcuni deputati e  il ministro  per le Risorse idriche Ronald Kibuule sono stati accusati di essere entrati armati in aula, ma quando il presidente del parlamento ha ordinato di perquisirli  è nata una violenta colluttazione con gli agenti della sicurezza. Altri momenti di forte tensione ci sono stati durante il dibattito.

Ma gli episodi più gravi a margine del controverso provvedimento sono avvenuti fuori dal parlamento. La scorsa settimana un ordigno è stato lanciato nella proprietà di un deputato dell’opposizione, Moses Kasibante. E martedì mattina le abitazioni di altri due parlamentari che si sono particolarmente battuti contro la modifica costituzionale, Allan Ssewanyana e Robert Kyagulanyi, sono state bersaglio di un lancio di granate che non ha per fortuna provocato vittime. Tutti e tre erano stati sospesi dal parlamento proprio per le proteste inscenate.

Kyagulanyi, già noto come Bobi Wine, star dell’afrobeat locale prestato alla politica, ha denunciato minacce di morte quasi quotidiane da quando è iniziata la battaglia contro il disegno di legge.