Lavoro

Mondo Convenienza, un mese di sciopero: l’azienda non cede

Mondo Convenienza, un mese di sciopero: l’azienda non cedeIl magazzino di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio – Biagianti

Diritti calpestati Al tavolo in Regione Toscana nessuna apertura dall'azienda e da RL2 che ha in appalto il trasporto e il montaggio dei mobili acquistati dai clienti. Alle denunce del Si Cobas si aggiungono quelle di Filcams e Filt Cgil: condizioni di lavoro inaccettabili. La protesta si è allargata ai magazzini di Bologna e Roma.

Pubblicato più di un anno faEdizione del 29 giugno 2023

Domani sarà un mese esatto dall’inizio dello sciopero, con presidio permanente davanti al magazzino di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio, dei facchini, montatori e autisti che denunciano una realtà fatta di turni di lavoro, durissimo, di 12 ore per 6 giorni la settimana. Di straordinari non pagati come tali – e pagati solo in parte – per arrivare a quei 1.150, 1.200 euro che pure non bastano ad arrivare a fine mese. Di un appalto che utilizza il contratto pulizie multiservizi, con paga inferiore ai 7 euro lordi l’ora, invece di quello della logistica, ben più dignitoso. La mobilitazione li ha visti più volte sgomberati, e picchiati senza pietà dalle forze dell’ordine. Ma sciopero e presidio vanno avanti, dopo il fallimento del primo incontro istituzionale in Regione Toscana. Nel frattempo la vertenza si è allargata ad altri due magazzini, quello di Bologna e quello di Riano, a poca distanza da Roma.
La discussione di merito, denunciano i Si Cobas, fin dall’inizio a fianco dei lavoratori, e Filcams e Filt Cgil, convocati anch’essi al tavolo di trattativa da Valerio Fabiani della Regione, non è nemmeno iniziata. “C’è stata una chiusura totale davanti alle richieste delle rappresentanze sindacali – riepiloga il sindacato di base – chiusura sulla richiesta di registrazione dell’orario di lavoro con un badge oggi assente. Chiusura sulla richiesta di riconoscere la trasferta, che il contratto multiservizi non prevede ed è invece previsto da quello della logistica. L’azienda vuole ancora i turni di 12-13 ore, gli straordinari non pagati come tali, gli infortuni non denunciati”.
Sulla stessa linea le due categorie della Cgil: “All’incontro con i rappresentanti di Mondo Convenienza e di RL2, che gestisce il trasporto, la consegna e il montaggio dei beni acquistati, è emerso che l’azienda unilateralmente ha emanato una sorta di regolamento interno il quale, sulla falsariga del contratto nazionale multiservizi, applica una serie di deroghe in peggio su alcuni fondamentali istituti a partire dal salario, così come su ferie e malattie, e prevede una sorta di ‘compensazione’ attraverso un uso a dir poco discutibile delle trasferte”.
Nel tentativo di arrivare almeno ad una corretta applicazione dei contratti nazionali di riferimento e delle norme su salute e sicurezza sul lavoro, Filcams e Filt hanno chiesto “la sospensione di tutti gli elementi derogatori inaccettabili, l’introduzione di un marca tempo, e gli strumenti indispensabili a partire dai carrelli per la consegna delle merci. Ma l’avvocato rappresentante della RL2 ha invece proposto soluzioni del tutto inadeguate alla gestione della fase, continuando a negare l’evidenza di alcuni comportamenti”.
Comportamenti non certo nuovi per Mondo Convenienza, che fattura 1,2 miliardi l’anno superando la stessa Ikea nel settore di competenza, e che è imputata a Bologna con le accuse di intermediazione illecita di manodopera, sfruttamento del lavoro e maltrattamenti. Un’indagine analoga è in corso ad Ivrea. Sono fatti che fanno capire perché la protesta alle porte di Firenze si sia allargata. “Oggi sono circa 35 i lavoratori in sciopero a Campi – spiega il Si Cobas – un centinaio in totale considerando le sedi di Roma e Bologna. Sono lavoratori che indossano maglia e pantaloni con stampato il logo Mondo Convenienza, anche se il loro servizio è appaltato a RL2. Una ditta che, imponendo il contratto multiservizi, li priva di una serie di diritti e rimborsi che spetterebbero, e che raddoppierebbero lo stipendio mensile”. Uno stipendio che di base non supera i 900 euro al mese. “Molti di loro poi sono assunti con contratto di apprendistato – chiude il sindacato di base – che oltre a consentire una paga ancora più bassa dà l’accesso a sgravi fiscali per l’azienda. Così da una parte si dimezza il costo del lavoro, dall’altra si costringono i lavoratori ad accettare ogni consegna”.
“Da tempo ci occupiamo della ‘filiera’ di Mondo Convenienza – aggiungono Filcams e Filt – e registrando anche la condizione dei lavoratori di RL2 reputiamo che la misura sia colma. Di questo ne dovrà rendere conto anche Mondo Convenienza, che sarà ritenuta responsabile in solido delle gravi inadempienze denunciate”.

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