Ad annunciarlo pubblicamente al Bundestag ieri è stata la Linke, di cui era tesserato dopo lo scioglimento della Sed e del Pds. È morto a 95 anni Hans Modrow, l’ultimo capo di governo comunista della Ddr, tra i protagonisti del negoziato con l’Ovest dopo la caduta del Muro di Berlino. Simbolo del socialismo critico opposto alla linea imposta prima da Erich Honecker e poi da Egon Krenz, tra gli anni Ottanta e Novanta Modrow rappresentò l’ultima speranza di cambiamento interno nella Germania-Est ormai in bancarotta anche politica. «La Sinistra ha perso una delle sue più importanti figure» sottolinea il capogruppo della Linke, Dietmar Bartsch. Dal novembre 1989 all’aprile del 1990 Modrow guidò la transizione della Ddr dopo aver preso il posto di Willi Stoph, ultimo uomo della vecchia guardia. Dopo le prime elezioni libere della Volkskammer Modrow uscì definitivamente dalla scena pubblica, non prima di aver cercato inutilmente di salvare la Germania Est con il piano basato sulla neutralità militare in cambio dell’unificazione con la Germania-Ovest. «Ma il corso pacifico verso la riunificazione è stato il suo merito speciale. Rimarrà questa la sua eredità politica» si legge nel necrologio pubblicato dalla Linke.