In questo primo 25 aprile con la destra al governo del paese tutti gli esponenti più in vista della maggioranza saranno lontani di Milano. Chi come Ignazio La Russa a Praga, chi come Gorgia Meloni a Roma, chi come il presidente lombardo Attilio Fontana a Varese, chi come il ministro Matteo Salvini a Cinisello Balsamo, Seregno e Lazzate a fare campagna elettorale per le elezioni comunali.

Milano “capitale” della Resistenza, come ogni anno il corteo nazionale partirà alle 14.30 da porta Venezia e sfilerà nella manciata di chilometri che la separano da piazza Duomo. «Liberiamoci dalla guerra, dai fascismi e dalla disumanità con la Costituzione» sono le parole scelte dall’Anpi per raccontare questo 78esimo anniversario della Liberazione. L’attaccamento di Milano al 25 aprile è storico e viscerale, ha attraversato gli anni delle grandi contestazioni, quelli delle stragi e del terrorismo fascista, della lotta armata, del riflusso, di Tangentopoli, fino alla discesa in campo di Silvio Berlusconi con l’enorme corteo sotto la pioggia del 25 aprile 1994.

Oggi il cerchio si è chiuso, gli eredi storici della destra neofascista italiana sono al governo e la piazza di Milano servirà a riconnettere il frammentato mondo della sinistra. Come da tradizione associazioni, movimenti e centri sociali staranno in coda al corteo. Davanti a loro l’Arci, Libera e i partiti di sinistra. Cellulari e telecamere sono già puntati sulla segretaria del Pd Elly Schlein alla sua prima volta al corteo del 25 aprile da segretaria del Pd.

Sono lontani i tempi del partito renziano che sfilava tutto in blue con slogan come «Coco Chanel patriota europea», quest’anno si torna alle origini e sullo striscione del Pd ci sarà scritto «Nata dalla Resistenza». In questo 25 aprile si incrociano alcune prime volte, come quella del governo con a capo Giorgia Meloni e quella di Elly Schlein segretaria dem, in una città che alle primarie le ha dato una fiducia enorme. Vicino allo spezzone del Pd ci sarà anche quello della Comunità ebraica di Milano, e poi Aned, Acli fino all’Anpi. Dal palco in piazza Duomo interverranno il sindaco di Milano Beppe Sala, il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, la presidente dell’associazione Partigiani Cristiani Maria Pia Garavaglia, la studentessa Farida Elashwal, il presidente dell’Aned Dario Venegoni, il partigiano ed parlamentare del Pci Aldo Tortorella, il presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo.

L’anno scorso il tema centrale era stato il rifiuto della guerra, alla vigilia c’era il terrore delle contestazioni agli ucraini o la presenza dei filoputiniani. Tutte preoccupazioni che si sciolsero lungo il corteo senza alcun momento di tensione. Quest’anno torna centrale il tema del fascismo e della riscrittura della Storia che ha avviato il governo, a partire dalla seconda carica dello Stato Ignazio La Russa, milanese d’adozione che martedì sarà a migliaia di chilometri di distanza da Milano.

«È venuto il momento di un nuovo antifascismo contro la restaurazione di questa destra» aveva ammonito qualche giorno fa il 96enne Aldo Tortorella, anticipando un po’ il senso dell’intervento che farà dal palco di piazza Duomo. Alle 15.00 da piazza Cavour partirà anche un corteo di un pezzo del movimento antagonista milanese dietro allo slogan «antifascismo è anticapitalismo» che seguirà un percorso diverso dalla manifestazione nazionale. La sera poi, antagonisti o meno, tutti a Partigiani in Ogni Quartiere come da sedici anni a questa parte con salamelle, banchetti e concerti al parco Chiesa Rossa nel quartiere Stadera. Suoneranno Tonino Carotone, Pandaclan, Sempre Peggio, Rap Caverna Posse e altri.