Dal 2004 la primavera di Milano è colorata da un evento extraterrestre, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, Fa’ la cosa giusta! (FLCG). Nata con l’obiettivo di far conoscere le «buone pratiche» di consumo e produzione, creando sinergie virtuose tra associazioni, istituzioni, consumatori e imprenditori locali, quasi vent’anni dopo è una solida realtà espositiva che ospita 450 realtà, coprendo nove le aree tematiche (turismo, food e street food, vegan, infanzia, cosmesi, moda, green e terzo settore). L’appuntamento per il 2023 è da venerdì 24 a domenica 26 marzo (tutte le info nel box in alto) e prevede anche un ricco programma culturale pensato per tutte le età, a cura di esperti e associazioni con 350 proposte di incontri, 700 relatori, dibattiti, degustazioni e spettacoli, che raccontano la sostenibilità a 360 gradi.

MENTRE E’ IN CORSO l’allestimento Corinne Barbieri, responsabile del programma culturale di Fa’ la cosa giusta!, ci accompagna tra gli stand: ci sarà tanto spazio per la bicicletta, sia in relazione al ciclo-attivismo che al ciclo turismo. Per riflettere sull’importanza della mobilità lenta, anche in città a misura d’uomo. Dando il buon esempio, con una ciclofficina e corsi per imparare a riparare la propria bicicletta.

«Con Massa Marmocchi Milano, un’associazione di genitori che si organizzano per portare a scuola i propri figli in bicicletta o con altri mezzi di spostamento sostenibili, parleremo anche di come incentivare l’uso della bici in modo sicuro i più piccoli», perché non basta istituire le zone 30 se manca una cultura alternativa all’auto. La bicicletta sarà anche il tema di incontri dedicati al viaggio e all’attivismo, con la presenza di Omar Di Felice, ultra ciclista che da poco ha pedalato a lungo nell’Artico per documentare gli effetti dei cambiamenti climatici.

UN’ALTRA SEZIONE A CUI da sempre FLCG dà grande spazio è quella dedicata alla critical fashion. Gli espositori propongono abbigliamento e accessori realizzati con materiali riciclati o di riuso, filati biologici o naturali, materie prime organiche, tinture vegetali, linee realizzate da realtà del commercio equo o all’interno di progetti sociali, in Italia e all’estero. Novità del 2023 è l’area moda: il bello del km consapevole, realizzata con il contributo di Regione Lombardia.

I visitatori potranno scoprire l’ecosistema creativo lombardo, in particolare le giovani imprese e i designer che fanno della sostenibilità un valore centrale del proprio brand, all’interno di un’area espositiva di quasi 1200 metri quadrati dove incontrare un centinaio di imprese, produttori e distributori del comparto moda e un programma di incontri e laboratori dedicati.

DIRITTI IN PRIMO PIANO, INVECE, con Fashion Revolution, movimento globale nato in seguito al crollo del Rana Plaza in Bangladesh nel 2013, che prenderà la parola grazie alla presenza della designer-attivista Marina Spadafora per parlarci dell’importanza di retribuire equamente i lavoratori dell’abbigliamento, del tessile e del calzaturiero.

L’ATTIVISMO ANCHE AL CENTRO di un appuntamento unico, frutto di un lavoro in corso da mesi, sottolinea Corinne Barbieri, «che ci ha portato a far sedere intorno allo stesso tavolo alcuni rappresentanti dei principali movimenti giovanili di protesta contro i cambiamenti climatici, come Ultima Generazione e Fridays for Future, e il mondo dei musei». Il risultato è un incontro (sabato 25, dalle 11) dedicato ad «Arte, attivismo e cura dell’ambiente». All’incontro pubblico parteciperà tra gli altri Michele Lanzinger, direttore del Muse di Trento e presidente Icom Italia (il principale network italiano di musei e professionisti museali).

LA SFIDA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI è il motore di Che Energia!, progetto speciale dedicato alle energie rinnovabili e alle comunità energetiche (Cer): la Fiera del 2023 è l’occasione per fare il punto sulle esperienze milanesi più interessanti, dalle enormi potenzialità, come il progetto Cer del Politecnico di Milano, che coinvolgerà esercizi commerciali, famiglie e docenti dell’Università di Città Studi, e l’iniziativa dell’Istituto Rinnovata Pizzigoni, portata avanti dalla scuola e da un gruppo di genitori entusiasti che stanno donando il loro tempo per la causa.

IN TEMPI DI GUERRA, DI CRISI ECONOMICA e di aumento delle disuguaglianze, per la prima volta arriva a FLCG la manifestazione Social Cohesion Days: nato nel 2014, il festival internazionale volto a sviluppare e rafforzare la cultura della coesione sociale quest’anno è dedicato al tema Cosa (ci) manca ancora? Obiettivi raggiunti e scenari futuri per una società coesa. Tre giornate di lavoro per affermare la centralità dei temi della coesione sociale in Italia e in Europa, anche attraverso la promozione e lo sviluppo di una crescita economica più intelligente, equa e sostenibile.

Ci saranno uno spazio espositivo dedicato di circa 1.200 metri quadrati, con un’arena con 80 posti a sedere, dove il Comitato promotore di Social Cohesion Days – costituito da Fondazione Easycare, ASVIS, FIMIV, Fondazione Finanza Etica e Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia – ha in programma 25 iniziative tra convegni, seminari formativi e workshop accreditati, presentazioni di libri, laboratori di apprendimento per le scuole e intrattenimento.

DURANTE I TRE GIORNI DI FIERA I VISITATORI possono fruire di diverse mostre. Le principali sono due: 365 volte Europa – Un anno sempre a piedi attraverso 22 nazioni ospita 60 scatti che raccontano il viaggio di Riccardo Carnovalini e Anna Rastello, più di 15 milioni di passi in 22 nazioni diverse; One day in Africa. 24 ore nel continente vero. Proposta da Rivista Africa, raccoglie 45 immagini realizzate da reporter di ogni nazionalità alle prese con la quotidianità di un continente in perenne fibrillazione. Le fotografie sono esposte secondo l’orario in cui sono state scattate, dall’alba a notte fonda, per ricostruire idealmente una giornata densa di vita, trascorsa alla scoperta di località e genti distanti tra loro migliaia di chilometri, ma accomunate dalla stessa vibrante energia.