Migranti, in sei anni aumentati dell’800% i posti disponibili
Il sistema di accoglienza in Italia Aumentano i comuni italiani che hanno aderito al Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), tanto che in sei anni il numero dei posti letto disponibili è passato dai […]
Il sistema di accoglienza in Italia Aumentano i comuni italiani che hanno aderito al Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), tanto che in sei anni il numero dei posti letto disponibili è passato dai […]
Aumentano i comuni italiani che hanno aderito al Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), tanto che in sei anni il numero dei posti letto disponibili è passato dai 4 mila del 2011 ai 36 mila del 2017, pari a un aumento dell’800%. A comunicarlo è stato ieri il sindaco di bari e presidente dell’Anci, l’Associazione dei comuni italiani, Antonio Decaro intervenendo alla prima conferenza nazionale degli operatori Sprar.
Il sistema Sprar rappresenta un importante passo in avanti nel processo di integrazione dei migranti che arrivano in Italia. Per Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci per l’immigrazione, si tratta anzi «dell’unico strumento utile a superare i Cas (Centri di accoglienza straordinaria, ndr) e tutta l’emergenza che ruota intorno alla vicenda migranti, nella consapevolezza che dove ci sono progetti di qualità ci sono anche risposte di qualità».
Il piano messo a punto ormai da mesi dal Viminale in accordo con l’Anci prevede una distribuzione di 2,5 migranti ogni mille abitanti, con correttivi particolari per quanto riguarda i piccoli comuni e le città metropolitane, con in più incentivi per i comuni che decidono di aderire al sistema. «Noi non faremo venire meno il nostro impegno – ha detto ieri Decaro – ma i sindaci non possono essere lasciati soli, è impensabile che il flusso migratorio sia sulle di alcuni sindaci di frontiera».
Presente alla conferenza anche il sottosegretario agli Interni Domenico Manzione che ha ricordato come «un migrante integrato è una ricchezza, e lo è anche il sistema di accoglienza attivo nel nostro Paese, che non è un business sulla pelle dei migranti e non è neanche una parte dello scenario di Mafia Capitale».
Da Bruxelles intanto arrivano gli ultimi dati di Frontex sul numero degli arrivi in Italia. E l’agenzia europea per il controllo delle frontiere conferma la tendenza al calo (-34% rispetto ai primi 50 giorni del 2017) cominciata a luglio dello scorso anno, anche se a questa non corrisponde «un declino del numero di migranti in attesa di partire» dalla Libia.
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