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Midterm -4, anche per New York ci sarà battaglia

Midterm -4, anche per New York ci sarà battagliaKamala Harris e Hillary Clinton con la governatrice Kathy Hochul al centro, alla fine del comizio ospitato dalla Columbia University – Ap

Elezioni Usa Nello stato tradizionalmene roccaforte democratica Hillary Clinton e Kamala Harris corrono a sostegno della governatrice Kathy Hochul. Per fermare la rimonta del trumpiano Led Zeldin e difendere i diritti delle donne

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 5 novembre 2022

In questa tornata elettorale non ci sono vere sicurezze e anche una roccaforte democratica come quella dello stato di New York potrebbe riservare brutte sorprese. La governatrice Kathy Hochul ha visto erodere drasticamente il proprio vantaggio rispetto al candidato repubblicano.

In un sondaggio di agosto, Hochul era in vantaggio di 24 punti, la settimana scorsa il vantaggio era sceso a soli 6 punti
In soccorso della governatrice sono arrivati i pezzi grossi del partito, che non può permettersi di perdere una postazione chiave come questa.
In un comizio organizzato alla Columbia University hanno preso parte la vice presidente Kamala Harris e l’ex segretaria di stato Hillary Clinton, ufficialmente in appoggio sia ad Hochul che alla procuratrice generale Letitia James, anche lei in corsa per la rielezione, anche se in realtà James non corre il pericolo di non essere rieletta, ed è arrivata anche lei a offrire sostegno della governatrice.
Tecnicamente Hochul sarebbe al primo mandato, in quanto non è mai stata eletta, ma si è ritrovata ad essere governatrice dopo le dimissioni di Andrew Cuomo del quale era la vice, dopo che l’allora governatore è stato travolto dagli scandali sessuali; ora bisogna vedere se il suo operato degli ultimi mesi ha convinto i cittadini di uno stato principalmente liberal, ma con la presenza di sacche conservatrici con le quali è necessario fare i conti.
Per ora la performance politica di Hochul non è stata travolgente o appassionante e nemmeno di particolare buon senso, ma la scelta qui è fra un grigio politico centrista e un filo trumpiano come Led Zeldin.
Il cavallo di battaglia politico di Zeldin è la questione della sicurezza e dell’economia traballante. Nel comizio di sostegno a Hochul, nelle parole sia della candidata che delle altre politiche, non sono stati questi i temi dominanti, ma la questione della scelta: che tipo di stato volete? Uno stato aperto e proiettato verso il futuro o uno stato reazionario?
“Se mercoledì sarò ancora io il governatore, ci sarà controllo sulle armi, diritto all’aborto, saranno difesi i diritti di ogni minoranza. Continuerò a rassicurare le bambine che una donna può fare di tutto nella vita. Il segretario di stato, il vice presidente, il procuratore generale, il governatore di uno stato come New York”. Hillary Clinton ha inquadrato l’elezione di Hochul come un momento cruciale per i diritti delle donne, in particolare sulla scia della decisione della Corte Suprema di ribaltare la sentenza su il diritto federale all’aborto, e degli sforzi repubblicani per limitare le possibilità delle donne di autodeterminarsi.
“Zeldin e i repubblicani vogliono riportare indietro le lancette dell’orologio sull’aborto – ha detto Clinton – Hanno passato 50 anni cercando di farlo accadere. E vogliono riportare indietro le lancette del tempo sui diritti delle donne in generale”.
Harris ha puntato molto sull’importanza del voto e ha invitato a portare quanti più conoscenti possibili alle urne, martedi. “È perché avete votato che Biden è presidente, è perché avete votato che c’è una donna afroamericana alla Corte Suprema. È perché avete votato che siamo riusciti a cancellare parte del debito studentesco. È perché avete votato che siamo riusciti a fare una legge in aiuto al controllo delle armi”.
Ma votare non è importante solo nelle presidenziali, ha sottolineato Harris, perché “le elezioni locali sono la nostra vera linea di difesa, in un momento in cui così tanti diritti sono sotto attacco”.
Questo comizio è stato lo sforzo maggiore del partito per riuscire a spingere la candidata in uno stato dove i democratici sono così dominanti che i repubblicani non vincono una corsa in tutto lo stato da 20 anni. L’ultimo repubblicano a rappresentare New York al Senato degli Stati Uniti è stato Alfonse D’Amato, che ha lasciato l’incarico nel 1999, un’altra era, quando il presidente era Bill Clinton e Beyoncé era un membro delle Destiny’s Child.

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