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Michel: «Partenariato ambizioso». Protesta (non troppo) l’opposizione

Michel: «Partenariato ambizioso». Protesta (non troppo) l’opposizioneCharles Michel – Ansa

Memorandum La vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno esprime «forte delusione»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 18 luglio 2023

La soddisfazione del presidente del Consiglio europeo Charles Michel per la firma del Memorandum si discosta di poco dall’entusiasmo manifestato dalla destra italiana quando lo definisce un «accordo con la Tunisia che affronta più temi per un partenariato ambizioso». I temi: «Lo sviluppo economico, gli sforzi per affrontare il cambiamento climatico» e, postilla finale, «anche la mobilità». Cioè la condanna dei migranti citata dalle – poche – voci critiche che si levano dall’opposizione. Nella risoluzione presentata dai deputati del Pd della commissione Esteri si chiede il ripristino in Tunisia «dello stato di diritto» prosciugato in questi anni dal presidente Kais Saied, oltre alla «cessazione di campagne d’odio nei confronti dei migranti».

Riccardo Magi (+Europa), evidenzia come «il copione» si ripeta dopo gli accordi con Libia e Turchia. «Ancora una volta l’Italia e l’Ue commettono l’errore di pagare un regime, che non dà alcuna garanzia del rispetto dei diritti umani». Errore che si ripete anche per la nota diramata dai parlamentari del M5S delle Commissioni Politiche Ue di Camera e Senato, che evocano i ricatti di Erdogan all’Europa fatti sulla pelle dei migranti e aggiungono che nel Memorandum manca ogni «condizionalità» legata ai «gravi crimini contro i migranti sub-sahariani commessi dalle forze dell’ordine tunisine e la repressione di ogni dissenso politico e civile nel Paese». Così, osserva ancora Magi, a breve le persone, «oltre a fuggire dal loro paese d’origine, saranno costrette a scappare anche dalle carceri tunisine»: un approccio «contrario ai principi fondamentali della Ue». Su cui le associazioni per i diritti umani sono molto più nette: per l’Ue, twittaClaudio Francavilla di Human Rights Watch, i crimini di Saied «non importano, finché tiene i migranti lontani dall’Europa». «Se non vuole rendersi complice degli abusi commessi – scrive Philippe Dam, Advocacy Director a Bruxelles di Hrw – l’Ue deve sospendere ogni sostegno materiale o finanziario alle autorità tunisine in materia di migrazione, finché non dimostreranno di rispettare pienamente i diritti dei migranti».

Dall’interno delle istituzioni europee protesta la vicepresidente del Parlamento Pina Picierno (Pd), che definisce il Memorandum una «forte delusione» e insiste sulla necessità di vincolare l’accordo al rispetto dei diritti umani. Il governo Meloni, scrive, «continua a mentire ai cittadini italiani rivendicando un presunto blocco navale che esiste solo nell’immaginazione di Piantedosi e Meloni. È grave che tutto questo avvenga col placet della Commissione e della sua presidente von der Leyen, a cui voglio ricordare che le politiche di alleanza a fondo perduto con regimi e autocrazie non hanno portato nessun risultato credibile nella risoluzione del problema migratorio, ma hanno aumentato le violazioni dei diritti umani e dello Stato di diritto». Ester Nemo

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