«Mi minacciano perché non la penso come Salvini»
Salvatore Martello, sindaco di Lampedusa «Criminale», «amico dei mafiosi», «portali a casa tua», «comunista di merda»: è solo un piccolo campionario di insulti arrivati al sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, per non essersi allineato alla […]
Salvatore Martello, sindaco di Lampedusa «Criminale», «amico dei mafiosi», «portali a casa tua», «comunista di merda»: è solo un piccolo campionario di insulti arrivati al sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, per non essersi allineato alla […]
«Criminale», «amico dei mafiosi», «portali a casa tua», «comunista di merda»: è solo un piccolo campionario di insulti arrivati al sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, per non essersi allineato alla propaganda del governo sui migranti, raccontando invece cosa succede sull’isola siciliana. Ci sono anche quelli più articolati: «Brutto asino – scrive un anonimo – invece di pensare agli immigrati, dove hai degli interessi economici, cerca di pensare alla tua isola».
Dopo gli insulti sono arrivate anche le minacce. Ieri il Viminale ha ammesso: a Lampedusa dal primo gennaio sono arrivati via mare 251 migranti, anche se poi ha aggiunto che nello stesso periodo, l’anno precedente, gli sbarcati erano stati 487.
Martello, perché l’hanno presa di mira?
Mi scrivono sui social o mi mandano lettere. L’ultima è arrivata mercoledì: una cartolina dell’isola di Burano spedita da Padova, non è firmata, mi dà del comunista di merda. Comunque comunista non è un’offesa! Un altro anonimo mi ha scritto: «Lampedusa è ormai provincia di Addis Abeba?». Sono scatenati, non è politica ma odio. È impossibile qualsiasi dibattito. Se non la si pensa come Salvini non si può fare una proposta o discutere un documento. C’è da avere paura. Questi attacchi vengono alimentati da una cattiva informazione che viene fatta anche dal governo.
Cos’è che il governo non dice?
L’Italia va da Pordenone a Lampedusa. Se dici che non ci sono più sbarchi, e invece noi qui li vediamo, significa che hai cancellato l’isola dai confini del paese. Poi dici che i porti sono chiusi e allora io domando: come? Con un muro? Mandi le motovedette a sparare? Non si può fermare una barca come si ferma sull’autostrada una macchina, è veramente ridicolo: la paletta, alla barca, chi gliela fa vedere? E poi c’è un provvedimento di un ministro per impedire gli attracchi? Non c’è niente e infatti i porti sono aperti sia per gli sbarchi «fantasma» che per quelli che si vedono. Gli italiani sono confusi perché l’unica cosa che si sentono chiedere è se sono a favore o contro Salvini ma nessuno li informa prima. Come sul Global compact for migration.
Il governo non l’ha firmato.
I ministri ripetono che vogliono il coinvolgimento dell’Europa nella distribuzione dei migranti e arrivi regolari ed è esattamente quello che dice il Global compact ma poi il governo si ritira e non lo firma senza spiegare niente al paese. Ho partecipato a Bologna a un dibattito sul tema, il punto non è essere d’accordo ma almeno parlarne, cercare un punto d’incontro. Invece l’Italia se n’è andata sbattendo la porta.
Adesso si ritirano anche le navi della missione europea Sophia dal Mediterraneo.
E come lo controllano il mare da un aereo? Stanno dicendo che non è un problema loro se la Sicilia si riempie di migranti. Mercoledì il mercantile El Hiblu 1 era a 90 miglia da Malta e a 100 da Lampedusa e Salvini già urlava «pirati». Dopo l’approdo della Mare Jonio della piattaforma italiana Mediterranea, sono arrivati due barchini: 23 migranti il primo e 16 il secondo. Sono approdati direttamente in porto e nessuno si è accorto di niente perché non ci sono controlli. Visto che il ministro dell’Interno dice che non sbarca nessuno l’ho dovuto dire io alla stampa. Invece arrivano, la gente li vede e chiama la Capitaneria di porto o la Finanza, li prendono e li portano nell’hot spot. È una prassi normale.
Adesso il governo vi chiede anche le tasse che erano state sospese.
Nel 2011 il governo Berlusconi aveva introdotto le agevolazioni fiscali perché i migranti si erano riversati in massa sull’isola dopo le primavere arabe e il turismo era in ginocchio. Una misura tipo quella per i paesi terremotati rinnovata nel Milleproroghe di anno in anno. Nel 2017 il governo Pd non l’ha fatto e noi ci siamo ritrovati a dover pagare gli arretrati dal 2011 in avanti. L’anno scorso abbiamo avuto un incontro con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti per sapere cosa dobbiamo fare: pagare a rate? In un’unica soluzione? Con gli interessi? Sappiamo solo che ci arriverà la cartella esattoriale, siccome finora non è arrivata non abbiamo potuto accedere alla rottamazione delle cartelle. E per finire chi riceverà importi alti rientrerà nella categoria degli evasori fiscali, rischiano pure la galera.
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