«Roma non rispetta l’accordo sulle riammissioni del sistema di Dublino, e fino a quando non si metterà in regola neppure la Germania accoglierà altri rifugiati dall’Italia».

La ministra dell’Interno, Nancy Faeser della Spd, è la politica tedesca più scomoda con cui trattare, non fosse altro che fra due settimane la attendono le urne da candidata-governatrice dell’Assia con l’ultradestra di Afd a soli tre punti percentuali dal suo partito nei sondaggi. Nessun problema diplomatico a «rispondere» al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sui «preistorici» accordi di Dublino («Questi sono in vigore» ricorda Faeser) né a confrontarsi con il governo Meloni che pretende chiarimenti per la «gravissima» notizia rilanciata dalle agenzie secondo cui il portavoce della ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, «avrebbe» annunciato l’intenzione di Berlino di finanziare progetti di assistenza dei migranti e salvataggi in mare di diverse Ong in territorio italiano.

«Accogliamo con stupore l’informazione. Ci auguriamo sia priva di fondamento. Chiederemo immediati chiarimenti alle autorità tedesche. Il finanziamento della Germania di attività di Ong in territorio italiano rappresenterebbe una gravissima anomalia nelle dinamiche che regolano i rapporti fra Stati internazionali» è la piccata nota del governo Meloni denunciante l’insopportabile ingerenza negli affari interni.

A Berlino, naturalmente, comprendono la protesta politica del governo italiano ma faticano a cogliere la sorpresa. Non c’è alcuna novità nell’impegno tedesco sul fronte delle Ong fuori dai confini; fin dai tempi del governo Merkel la Germania finanzia con denaro pubblico (da 400 mila fino a 800 mila euro per ogni progetto) le attività umanitarie su profughi e rifugiati. Ancora meno meraviglia restituisce la lista delle associazioni beneficiarie, fra cui spicca “Sos Humanity” ma anche la comunità di Sant’Egidio che ieri ha confermato l’aiuto «non riguardante i salvataggi in mare».

Tutto di pubblico dominio, ovvero alla luce del sole. Martedì scorso il nuovo ambasciatore tedesco a Roma, Hans-Dieter Lucas, aveva confermato via social la firma del governo Scholz sul nuovo progetto sui migranti insieme al segretario generale della comunità Cesare Zucconi: «Sant’Egidio svolge un lavoro eccellente in Italia e nel mondo» aveva sottolineato l’esperto diplomatico appena arrivato in Italia dopo l’incarico a Parigi.

Al massimo, per non far arrabbiare Fratelli d’Italia e la Lega di Matteo Salvini – ieri andata letteralmente su tutte le furie per l’iniziativa tedesca – la Germania potrebbe tenere in stand-by il via libera agli altri progetti destinati a “United 4 Rescue”, Ong ampiamente indigesta al governo Meloni. Mentre “Sea Watch” fa sapere di non aver chiesto fondi a Berlino pur attenendosi dal governo Scholz la rimozione degli ostacoli ai salvataggi in mare e soprattutto che non utilizzi il finanziamento come scusa per sollevarsi dalle responsabilità. «Il sostegno alle organizzazioni di soccorso non cancella la sua colpa per aver politicamente voluto l’emergenza nel Mediterraneo» tiene a precisare il portavoce Oliver Kulikowski.

Basta e avanza per scatenare le ire della Lega in Italia. Secondo il deputato Igor Iezzi «Siamo alla pura follia. Mentre noi qui ci misuriamo con sbarchi continui e hub stracolmi la Germania decide di pagare le Ong che portano in Italia clandestini. È la conferma di quanto sempre sostenuto da Matteo Salvini, cioè il finanziamento diretto di chi trasferisce da noi i clandestini.
Tuttavia il sillogismo della Lega funziona meno di zero, a partire proprio dal caso di Sant’Egidio con cui il cancelliere Scholz mantiene eccezionali rapporti personali (da primo leader dichiaratamente «ateo» della Germania).

Il 12 settembre la Repubblica federale ha ospitato per la quarta volta la conferenza internazionale della comunità quest’anno dedicata a «l’audacia della Pace», e a Berlino Scholz ha accolto il fondatore Ricciardi e il presidente Impagliazzo con gli onori dovuti alla relazione «particolare della germania con Sant’Egidio». Dai ringraziamenti per «l’instancabile impegno con cui Sant’Egidio osa nella ricerca della Pace» fino al rinnovo del legame indissolubile, con buona pace di Meloni e Salvini. «Qui in Germania non siete ospiti. Di più: siete amici» è la “linea” di Scholz.