L’istituto di ricerca sul cervello European Brain Research Institute (Ebri) è stato fondato dalla premio Nobel Rita Levi-Montalcini nel 2002. A decretarne la chiusura sarà probabilmente il governo Meloni con l’approvazione della legge di bilancio. La manovra 2024, infatti, non rinnova il contributo di un milione di euro per i costi strutturali che il centro riceve dal 2012: né il ministero dell’università e della ricerca guidato da Anna Maria Bernini né quello della salute del collega Orazio Schillaci hanno ritenuto che l’Ebri meritasse il sostegno assicurato fin qui.

«Il mancato rinnovo del contributo all’Ebri – fanno sapere i ricercatori in una nota – determina l’impossibilità di proseguire le ricerche e sostenere costi strutturali, implementazione e manutenzione di laboratori e sofisticate apparecchiature. Costi che non possono essere coperti dai finanziamenti, in larga parte internazionali, per progetti di ricerca competitivi vinti dalle ricercatrici e dai ricercatori dell’Ebri».

L’Ebri dovrà anche restituire i finanziamenti europei già assegnati ai progetti di ricerca e interrompere collaborazioni internazionali e sperimentazioni cliniche. «È una decisione grave, della quale il governo deve assumersi la responsabilità», dice il neurobiologo e presidente della Fondazione Ebri Antonino Cattaneo. «I risultati raggiunti dall’Ebri sono alla base di future innovative terapie per gravi malattie del cervello e dell’occhio che oggi non hanno cure adeguate, tra le quali malattia di Alzheimer e altre gravi malattie neurodegenerative, sclerosi multipla, epilessia, malattie neuropsichiatriche, glaucoma e neuropatie ottiche». «Siamo una realtà piccola – prosegue Cattaneo – ma che ha raggiunto grandi risultati in campo scientifico seguendo gli standard della ricerca internazionale».