Il mostro giuridico del premierato Frankenstein è stato ufficialmente varato ieri dal consiglio dei ministri. Meloni, dopo il consiglio dei ministri, ha usato toni enfatici definendo quella appena partorita la «madre di tutte le riforme», una «rivoluzione che ci porta nella terza Repubblica, mai più governi tecnici e ribaltoni». Ha precisato che il suo vero obiettivo era l’elezione diretta del presidente della Repubblica, e ha definito questo testo una sorta di mediazione per «salvaguardare il ruolo di garanzia del Quirinale che è molto apprezzato dagli italiani». E anche per cercare «il consenso più ampio anche tra le opposizioni». Ma è...