Circa 200 incriminazioni – incluso il capo dei rapitori delle ragazze di Chibok – e ben 475 proscioglimenti. È il primo esito del maxi processo in corso contro un migliaio di presunti jihadisti affiliati a Boko Haram in  una località ultrablindata e remota del Niger State, nel centro della Nigeria. Emergono storie di arresti come minimo indiscriminati, di vittime piuttosto che complici, inclusi minori e anziani.Tra queste quella di due gemelli meccanici che per aver riparato un veicolo dei miliziani erano in carcere dal 2010. In un precedente e analogo processo, lo scorso ottobre, su 450 sospetti ben 400 erano risultati estranei ai fatti. Circa in 5 mila restano in cella in attesa di giudizio.