Marzia Migliora, intervista visiva #03/2021
Classe 1972. Vive e lavora a Torino.
Tra le varie istituzioni che hanno esposto il lavoro di Migliora: il Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli; Fondazione Merz, Torino; Padiglione Italia, 56a. Esposizione Internazionale d’Arte, Venezia; Le MAGASIN Centre National d’Art Contemporain, Grenoble; Museo del Novecento, Milano; FACT, Foundation for Art and Creative Technology, Liverpool; Ca’ Rezzonico, Venezia; Museo Maxxi, Roma; Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; Carré d’Art, Nîmes; Serlachius Museum, Mänttä. Marzia Migliora è rappresentata dalla Galleria Lia Rumma Milano / Napoli.
Ha in corso al MA*GA di Gallarate una mostra personale “Lo spettro di Malthus” a cura di Matteo Lucchetti, visitabile su prenotazione fino al 12 marzo 2021. Sue opere sono esposte presso il Castello di Rivoli nella mostra “Espressioni. La proposizione” a cura di Carolyn Christov-Bakargiev con Fabio Cafagna e Marianna Vecellio, aperta al pubblico fino al 15 luglio 2021 e presso La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma nella mostra “Io dico Io – I say I”, a cura di Lara Conte, Cecilia Canziani e Paola Ugolini, visitabile fino al 23 maggio 2021.
Per saperne di più marziamigliora.com
//ARTE
Marzia Migliora interroga la realtà a partire da esperienze quotidiane condivise, attingendo alla memoria personale e collettiva come humus d’indagine su tematiche legate alla condizione umana: l’identità individuale e sociale, il lavoro e l’economia, per creare opere che elevano le più semplici attività umane a momenti in grado di raccontare stralci di storia collettiva.
//LAVORO
L’artista mette al centro il progetto, dalla sua nascita alla realizzazione, sottoponendolo a innumerevoli e costanti domande: ogni singolo elemento e materiale parte dell’opera, ogni forma viene interrogata al fine di rispondere a più perché. Se ognuno di quei perché porta dritto al concetto del lavoro, rafforzandolo: l’opera c’è.
//TEMPO
Marzia Migliora interroga il presente nel profondo per raggiungere le stratificazioni più profonde della Storia e disegnare un parallelo con la contemporaneità. Come dichiara l’artista: “ Il limite non è tangibile, ma si sposta ogni volta un pochino più in là, e come in una sfida l’adrenalina, la possibilità di cadere, di fallire, di non essere amati è il motore della più straordinaria e vitale delle fatiche: l’arte.”
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