Maria Adele Del Vecchio, intervista visiva #01

Alt 2023 Alt è una rubrica digitale mensile sull’arte contemporanea. Gli artisti sono chiamati oggi a rispondere a delle sfide inedite (politiche, ambientali, sociali, culturali). Scopri insieme a noi il processo necessario dietro alla realizzazione di un’opera d’arte attraverso piccole mostre “visive”

Maria Adele Del Vecchio (Caserta, IT, 1976) è un’artista visiva, storyteller, curatrice, attivista. Si forma in una famiglia di artisti, e rivela sin da adolescente un grande interesse per il cinema, per la letteratura e per la poesia che avranno grande influenza sulla sua ricerca.
La pratica artistica di Maria Adele del Vecchio, include l’utilizzo di diversi media, fra cui, installazione, scultura, fotografia, video e scrittura.
Il lavoro si caratterizza per una produzione composita: i temi che tratta vanno dalla politica alla letteratura, dalla storia alla filosofia. Questa eterogeneità è, allo stesso tempo, contraddetta da un eterno ritorno dei motivi e dei concetti che, pur ripresentandosi di volta in volta sotto forma di frammenti diversificati, creano un discorso infine unitario.

Nella galleria di Tiziana Di Caro è in corso la mostra «Sentinella, a che punto è la notte?», la personale di Maria Adele Del Vecchio (fino al 15 aprile). Una domanda attribuita per la prima volta al profeta Isaia da cui nasce la riflessione dell’«artista confessionale» Del Vecchio che sceglie di esprimersi attraverso racconti privati. Ma come è possibile narrare la notte? Quel momento sospeso ma anche di cambiamento, che somiglia al passaggio epocale che stiamo vivendo? L’artista svela una dimensione emotiva del mondo femminile, un intero universo attraverso cui sognare e immaginare. La mostra è un’affabulazione intima dell’ambiente domestico, spazio storicamente concesso alla donna caratterizzato dall’attenzione e la cura che ha per la casa e il suo rapporto con la bellezza. «Le fotografie sono come sentinelle di un mondo storto, sbagliato, ma vissuto con una tensione implosa, che forse non c’è più ma che tutti ricordiamo con nostalgia».