Marelli (ex Fca) mette fine all’apartheid Fiom
Una vecchia protesta dei lavoratori Fiom davanti a uno stabilimento Marelli
Lavoro

Marelli (ex Fca) mette fine all’apartheid Fiom

Contratti e Diritti L'azienda venduta nel 2019 torna ufficialmente al contratto nazionale lasciando il modello Marchionne: l'accordo sarà votato da tutti i lavoratori, non solo dagli Rsa
Pubblicato più di un anno faEdizione del 5 maggio 2023

Marelli, azienda venduta nel 2019 da Fca, rientra nel contratto nazionale dei metalmeccanici, lasciando il contratto aziendale (Ccsl) dell’era Marchionne. L’ipotesi di accordo è stata sottoscritta da tutti i sindacati (Fim Cisl, Uilm in primis) e supera l’apartheid subita dal 2010 dalla Fiom. Apartheid che ancora permane nel gruppo Stellantis (ex Fca).

«L’ipotesi di accordo riporta la democrazia in fabbrica con il ritorno della centralità del ruolo della Rsu e con il percorso di approvazione attraverso referendum» sottoposto a tutti i lavoratori. E non solo agli Rsa (Rappresentanti sindacale aziendali) come prevedeva il modello Marchionne e come accade ancora nel gruppo Stellantis.

«Una giornata storica, un risultato eccezionale frutto dell’azione quotidiana e della resistenza, durata oltre 10 anni, delle delegate e dei delegati della Fiom», commentano Samuele Lodi e Simone Marinelli.

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